Flat Tax al 7% per pensionati stranieri: leva di sviluppo per l’Appennino
La flat tax al 7%, concepita per attrarre pensionati esteri verso l’Appennino centrale e le aree colpite dai sismi del 2009 e del 2016-2017, è stata al centro di un convegno svoltosi a Roma. L’incontro, organizzato dalla School of Government della LUISS Guido Carli in collaborazione con il Commissario straordinario per il sisma 2016 e la Fondazione Magna Carta, ha riunito importanti figure istituzionali, tra cui Maurizio Leo, Viceministro dell’Economia e delle Finanze, e Guido Castelli, Commissario straordinario per il sisma.
La misura fiscale è rivolta ai pensionati che risiedono all’estero da almeno cinque anni e che percepiscono una pensione erogata da enti stranieri. Offre loro la possibilità di trasferirsi in piccoli comuni italiani, con meno di 20.000 abitanti, e di beneficiare di un’imposta agevolata del 7% sui redditi esteri per un periodo di nove anni. Il Viceministro Leo ha sottolineato come questo regime fiscale possa incentivare il ripopolamento e stimolare lo sviluppo economico di aree interne dell’Italia centrale, in particolare nei territori colpiti dai terremoti.
Leo ha evidenziato l’importanza di misure agevolative per rilanciare queste zone, sottolineando che “il Governo sta lavorando per coniugare la ricostruzione fisica dei territori colpiti con un piano di rilancio economico e sociale.” Secondo il Viceministro, è fondamentale rendere le aree interne attrattive attraverso incentivi che permettano di invertire la tendenza allo spopolamento, creando al contempo opportunità di crescita economica sostenibile.
Il ruolo della Flat Tax al 7% per le aree sismiche
Il convegno ha rappresentato un’occasione per illustrare come la Flat Tax possa diventare uno strumento chiave per il recupero e la valorizzazione delle aree dell’Appennino centrale. Guido Castelli, Commissario straordinario per il sisma 2016, ha sottolineato che questa misura si inserisce in un più ampio piano di interventi per il rilancio dei territori colpiti. Castelli ha spiegato che l’obiettivo è “creare condizioni di sicurezza e sostenibilità per contrastare lo spopolamento e rilanciare il tessuto economico e sociale delle aree devastate dai sismi.”
L’iniziativa della Flat Tax si aggiunge al Programma NextAppennino, un progetto di sviluppo e rigenerazione delle aree interne, promosso per stimolare la rinascita di queste regioni. Castelli ha precisato che “la ricostruzione, che ha visto negli ultimi anni un’accelerazione, rappresenta il primo tassello per fermare lo spopolamento.” Tuttavia, ha osservato che la Flat Tax al 7% può rappresentare un’opportunità aggiuntiva per attrarre nuovi residenti e favorire la crescita economica di questi territori.
Interessamento internazionale e nuove prospettive di attrazione
La misura della Flat Tax ha suscitato un notevole interesse a livello internazionale, soprattutto tra i pensionati di Nord America, potenzialmente interessati a trasferirsi in Italia usufruendo di un regime fiscale agevolato. Castelli ha sottolineato l’importanza di eventi e collaborazioni per diffondere i vantaggi della misura a una platea più ampia e consolidare la reputazione dell’Appennino centrale come luogo accogliente e vivibile per i pensionati stranieri.
Questa fiscalità agevolata è anche uno strumento per far fronte alla crisi demografica che caratterizza molte delle aree interne italiane. Secondo Gaetano Quagliariello, Dean della LUISS School of Government, l’Italia centro-meridionale necessita di un approccio coordinato per affrontare i problemi strutturali come la stagnazione economica e lo spopolamento. La Flat Tax rappresenta un’opportunità concreta per attirare nuove risorse e stimolare investimenti in queste zone, potendo così diventare un pilastro del rilancio economico e demografico dell’Appennino.
Quagliariello ha aggiunto che le iniziative fiscali dovrebbero far parte di una strategia integrata che riconosca la peculiarità dei territori italiani. Ha inoltre sottolineato che, nel passato, le politiche di sviluppo per le aree fragili non sempre hanno messo al centro il capitale umano, elemento essenziale per sostenere efficacemente la crescita.
Requisiti e condizioni per accedere alla Flat Tax
La Flat Tax al 7% è riservata a coloro che trasferiscono la loro residenza fiscale in Italia e scelgono di vivere in comuni con una popolazione inferiore ai 20.000 abitanti nelle zone colpite dai terremoti. I beneficiari devono essere stati residenti all’estero per almeno cinque anni e percepire un reddito da pensione erogato da soggetti esteri. Inoltre, è necessario che provengano da Paesi con cui l’Italia ha accordi di cooperazione amministrativa in ambito fiscale.
Questo regime agevolato permette di applicare un’aliquota forfettaria del 7% sui redditi percepiti all’estero per i successivi nove anni dall’opzione. L’intento è quello di attrarre in Italia pensionati che possano contribuire all’economia locale delle aree dell’Appennino centrale, garantendo una maggiore stabilità demografica e dando un impulso al tessuto economico e sociale.
Un modello per il futuro: rigenerazione delle aree interne
La Flat Tax è stata definita al convegno come un pilastro di un nuovo modello di sviluppo delle aree interne, che va ben oltre la semplice ricostruzione edilizia. Con il supporto di istituzioni locali e nazionali, come la Fondazione Magna Carta, il Governo punta a creare un “Laboratorio Appennino centrale” che possa diventare un modello di rinascita territoriale. Questo approccio mira a valorizzare le risorse naturali e culturali dell’Appennino, creando un ambiente accogliente per chi sceglie di trasferirsi.
Il Governo Meloni ha già dimostrato un impegno concreto nel sostenere questa strategia, che prevede una pianificazione a lungo termine per rendere le aree dell’Appennino attrattive e sostenibili. La Flat Tax è uno degli strumenti con cui il Governo intende dare vita a un rilancio che coinvolga tutta la comunità, dai cittadini agli investitori.
Collaborazione con il settore privato e nuove iniziative
Durante il convegno, è stata anche sottolineata la necessità di collaborazione con il settore privato per garantire un efficace rilancio dell’Appennino. La School of Government della LUISS e il Commissario straordinario per il sisma hanno lavorato insieme per promuovere il progetto e coinvolgere attori locali e internazionali. Si sono esplorate possibili sinergie con enti e imprese per ampliare l’impatto della misura e sostenere una rete economica e sociale che possa consolidarsi nel tempo.
Il Club House di CEOforLife, luogo dell’incontro a Roma, ha inoltre ospitato una discussione sulle prospettive di integrazione delle politiche fiscali con altre iniziative di sviluppo, favorendo uno scambio di idee tra i partecipanti. In questa ottica, l’incontro ha aperto nuove possibilità di collaborazione per diffondere l’efficacia della Flat Tax al 7% a livello internazionale, stimolando l’interesse di pensionati e investitori stranieri.
La strategia di attrazione tramite la Flat Tax potrebbe rivelarsi un modello per altre aree italiane che affrontano sfide simili, offrendo così una prospettiva di rigenerazione per molte delle aree interne del Paese. Il convegno di Roma si è quindi chiuso con un messaggio di ottimismo per l’Appennino e un richiamo alla coesione tra pubblico e privato, per rendere concreta la ripresa economica e sociale di questi territori.
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