Tutor in Valnerina, 300 firme contro le multe: cresce la protesta
Tutor in Valnerina – La Valnerina, arteria centrale del territorio ternano, è al centro di una protesta contro l’installazione di un tutor per il controllo della velocità e l’applicazione di limiti ritenuti inadeguati dai residenti. Domenico Leonardi, consigliere comunale di Ferentillo, ha raccolto già 300 firme con una petizione per richiedere la disattivazione del dispositivo e la revisione complessiva della regolamentazione stradale.
Il tutor, posizionato dal Comune di Terni lo scorso 10 agosto, monitora un tratto di 5 chilometri che va dal bivio di Papigno al confine con Arrone. Tuttavia, l’apparecchio ha sollevato non poche polemiche tra i residenti e i lavoratori che percorrono quotidianamente la strada.
La vicenda: sicurezza o vessazione?
Come riportato da Sergio Capotosti su Il Messaggero, il consigliere Leonardi, già noto per battaglie a favore di una viabilità più equa, ha spiegato: «La sicurezza stradale deve essere sempre al primo posto, ma qui in Valnerina ormai è il far west. Questo si ripercuote sulla vita delle persone che percorrono questa strada per lavoro, anche quattro volte al giorno».
Leonardi ha sottolineato come il tutor, in un tratto caratterizzato da numerose uscite e rettilinei, sia fonte di disagio per gli automobilisti. “Questo dispositivo non può essere installato lungo una strada con queste caratteristiche,” ha affermato.
Non è la prima volta che Leonardi si mobilita su questo tema. Nel 2021, il consigliere aveva già raccolto 1.100 firme per chiedere una revisione dei limiti di velocità e dell’uso degli autovelox lungo i tratti di strada tra Arrone, Ferentillo e Montefranco. In quell’occasione, i limiti, che erano stati portati a 70 km/h nei rettilinei, furono successivamente abbassati a 50 km/h, generando confusione e malcontento.
Tutor e multe: dichiarazioni contrastanti
Il sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, in un video diffuso sui social, ha dichiarato: «Il tutor non è attivo durante il giorno, ma solo la notte a partire dalle 23. Presto lo trasformerò in un autovelox, così il Comune incasserà milioni». Una posizione che ha suscitato reazioni contrastanti.
La sindaca di Ferentillo, Elisabetta Cascelli, ha risposto a queste affermazioni con fermezza: «Ci sono persone che hanno ricevuto multe anche di mattina. Altro che tutor acceso solo di notte». Anche Leonardi ha contestato quanto dichiarato da Bandecchi, riportando il caso di un cittadino che avrebbe ricevuto tre contravvenzioni in tre giorni, tutte in orari diurni.
Le contraddizioni hanno alimentato il malcontento dei residenti, che accusano le amministrazioni di utilizzare il tutor più per fare cassa che per garantire la sicurezza stradale.
Sicurezza stradale: le richieste del comitato
Il “Comitato no tutor, rivedere i limiti di velocità in Valnerina”, guidato da Leonardi, ha stilato un elenco di richieste da presentare al prefetto di Terni, Antonietta Orlando. Tra le priorità figurano:
- Disattivazione del tutor, considerato inadeguato per la configurazione stradale.
- Revisione dei limiti di velocità, ritenuti troppo bassi e incoerenti con il traffico locale.
- Confronto con il nuovo codice della strada e applicazione del recente decreto Sicurezza, che mira a regolare l’uso di tutor e autovelox.
«Chiederemo presto un incontro al prefetto per esporre le nostre richieste e consegnare le firme raccolte. È necessario trovare un equilibrio tra sicurezza e necessità quotidiane dei cittadini», ha dichiarato Leonardi.
Un problema di bilanci comunali?
Secondo quanto riportato da Sergio Capotosti su Il Messaggero, i bilanci comunali si stanno gonfiando grazie al flusso di verbali generati dai dispositivi di controllo. Tuttavia, i residenti si chiedono se queste misure siano effettivamente volte a garantire la sicurezza o se siano principalmente uno strumento per rimpinguare le casse pubbliche.
Prossimi sviluppi
Il comitato punta ora a un incontro con i sindaci della Valnerina e le autorità locali per discutere una revisione delle norme. “La sicurezza stradale deve rimanere una priorità, ma non può trasformarsi in un incubo per chi vive e lavora in questa zona,” ha concluso Leonardi.
In attesa di risposte concrete, la mobilitazione prosegue con l’obiettivo di rivedere limiti e strumenti di controllo. I cittadini chiedono un approccio più trasparente e una gestione più equa della viabilità.
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