Capolavori del Trecento, inaugurata a Scheggino la grande mostra. Una mostra unica, frutto di una ricerca scientifica attenta e preziosa, che non trascura la possibilità, partendo da Scheggino, di fare un viaggio emozionante nel tempo e nei borghi della Valnerina nei quali è ancora possibile apprezzare – in un contesto quasi immutato da allora – il connubio tra paesaggio, architettura e arte. E proprio a Scheggino oggi è stata inaugurata la Mostra capolavori del Trecento. Ieri inaugurazione a Trevi e Montefalco, oggi Scheggino e Spoleto..
“Questo grande evento ha dietro un’approfondita ricerca scientifica – hanno detto l’assessore Cecchini – la cui ambizione maggiore si trova nel fatto di voler oggi proporre una ricostruzione ‘dal vero’ di una stagione artistica ancora poco nota in un’area così appartata dell’Italia centrale. Può essere considerata – ha aggiunto – come la più ambiziosa che sia stata fatta negli ultimi anni in Umbria”.
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“In un’epoca in cui si tende a semplificare l’offerta culturale – ha proseguito – organizzare una mostra di studio può non apparire la prima scelta, ma siamo certi che il racconto che i curatori, Vittoria Garibaldi e Alessandro Delpriori, hanno sviluppato nelle sedi espositive e negli itinerari, tra musei e chiese, affascinerà molti perché è un’occasione unica per percorrere la Valle Umbra e la Valnerina sulle orme di quegli artisti e artigiani che hanno saputo coniugare la lezione appresa da Giotto ad Assisi con la loro specificità umbra”.
“Questa importante iniziativa culturale infatti – ha rilevato l’assessore Cecchini – è frutto di un’operazione che l’Umbria ha fatto grazie a una collaborazione tra la Regione, le amministrazioni comunali, le Fondazioni bancarie e la Soprintendenza, per contribuire, da una parte al recupero della memoria storica attraverso le opere di grandi maestri che hanno segnato l’identità artistica e spirituale di questa area della nostra regione, della Valnerina e dello Spoletino e dei territori di connessione con le Marche e con l’Abruzzo, dall’altra a promuovere il territorio dal punto di vista turistico”.
“Inoltre, il progetto – ha rilevato – condivide anche la sfida posta all’indomani del terremoto del 2016 e cioè di mantenere viva l’attenzione su un territorio ferito dal sisma e a rischio di depauperamento culturale e sociale. L’auspicio è che, in un periodo ricco di grandi eventi culturali, si possa rafforzare l’attrazione verso la nostra regione richiamando molti visitatori, visto che in mostra – ha concluso Cecchini – c’è il meglio dell’arte italiana”.
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