Affinché l’incanto non finisca, comincia campagna “Per la Vita di Castelluccio di Norcia onlus”

portare all'attenzione dei tanti partecipanti all'evento, i gravi problemi che in questo momento stanno vivendo gli abitanti e le attività economiche di Castelluccio

Affinché l’incanto non finisca, comincia campagna “Per la Vita di Castelluccio di Norcia onlus”
da Giovanni Perla
Presidente dell’Associazione “Per la Vita di Castelluccio di Norcia ONLUS”
CASTELLUCCIO DI NORCIA – Questo il nome della campagna di sensibilizzazione che l’Associazione per la Vita di Castelluccio di Norcia Onlus ha organizzato a Nero Norcia 2017. Nel weekend appena concluso e nei prossimi due, i soci (tutti castellucciani come previsto da statuto), cercheranno di portare all’attenzione dei tanti partecipanti all’evento, i gravi problemi che in questo momento stanno vivendo gli abitanti e le attività economiche di Castelluccio.

Il piccolo paese, arroccato su uno degli altipiani più belli l’Italia e non solo, è isolato da oltre quattro mesi e se le cose non cambieranno lo rimarrà per molto altro ancora.

Questo il grido d’allarme che i castellucciani hanno lanciato, venerdì all’inaugurazione di Nero Norcia, al Presidente del Consiglio dei Ministri On. Paolo Gentiloni e sabato a sua Eccellenza Mons. Renato Boccardo arcivescovo di Spoleto-Norcia, in visita al nostro stand. Il presidente del Consiglio, soffermandosi con i nostri associati, ha assicurato che la riapertura delle strade è una priorità per tutti, mentre l’arcivescovo, colpito dalle particolari magliette realizzate per l’occasione, ha ribadito di aver avuto rassicurazioni dalle Istituzioni preposte, che presto sarà riaperta una strada per arrivare a Castelluccio.

  • Tra pochi giorni, appena la neve si sarà sciolta, inizierà la semina della lenticchia, una delle principali fonti di reddito dei castellucciani, costretti dagli eventi sismici del 24 agosto e soprattutto del 30 ottobre ad abbandonare il paese e le proprie aziende, in alcuni casi completamente distrutte.

Quello che per tanti è soltanto il lavoro propedeutico alla fioritura, rischia di divenire un ulteriore banco di prova per gli agricoltori; se infatti è pressoché certo che i trattori potranno salire a Castelluccio per la semina, non è ben chiaro come le persone, attualmente sfollate in varie parti dell’Umbria e non solo, potranno raggiungere giornalmente il proprio luogo di lavoro; per effettuare la semina occorre almeno un mese che può superare tranquillamente i due con condizioni meteo avverse; in tutto questo periodo, quotidianamente, gli agricoltori dovranno effettuare un vero viaggio della speranza per arrivare a Castelluccio (almeno due ore), lavorare la terra tutto il giorno, senza avere neanche un luogo dove ristorarsi, e poi tornare indietro in un secondo viaggio della speranza. A questo si aggiungeranno gli ingenti costi fisici ed economici da sostenere.

  • A rendere ancora più amara questa fine dell’inverno, si è aggiunto l’allargamento della zona rossa a tutto il promontorio di Castelluccio, comprese ampie zone inedificate, zone con interi fabbricati agibili e la piazza principale.

Per molti castellucciani, la sola possibilità di arrivare nella piazza (dal 24 agosto sempre fuori dalla zona rossa), rappresenta l’unico momento di speranza e vicinanza ai propri affetti a cui non sono disposti a rinunciare.

In un grido disperato, si chiede alle istituzioni competenti di ridurre drasticamente la zona rossa alle aree effettivamente pericolose e di riaprire quanto prima una strada diretta di accesso al paese, dando il via a quella ripartenza che tutti i castellucciani e gli amanti del luogo chiedono a gran voce.

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