Chiusura per lavori della galleria Forca di Cerro. Bianconi: “Non sottovalutiamo il rischio sanitario”

Galleria “Forca di Cerro”, da venerdì 3 marzo aperta anche di notte

Chiusura per lavori della galleria Forca di Cerro. Bianconi: “Non sottovalutiamo il rischio sanitario”

E’ molto preoccupato il consigliere regionale e presidente del Gruppo Misto “Gente libera”, Vincenzo Bianconi, dopo avere appreso la volontà dell’ANAS di procedere alla chiusura per lavori della galleria di Forca di Cerro, presso Spoleto. Questa, infatti, rappresenta la via di accesso principale ad un vasto territorio della Valnerina e località come Norcia, Cascia, Preci, Castelluccio di Norcia e l’intero versante adriatico.

“Pur condividendo la necessità che tali interventi infrastrutturali siano effettuati – spiega Bianconi in un’interrogazione presentata alla Giunta regionale, dopo avere scritto una Pec a tutti i membri dell’Assemblea legislativa lo scorso 5 Agosto – ritengo necessario evidenziare gli enormi disagi e potenziali rischi per la popolazione di queste aree che utilizza ogni giorno questo fondamentale nodo stradale”. Il consigliere fa riferimento, in particolare, ai “numerosi lavoratori e studenti pendolari che quotidianamente devono attraversare la galleria. La chiusura determinerebbe un aumento del tempo di viaggio, costi e stanchezza. In seguito al progressivo avvio dei cantieri della ricostruzione post-sisma in Valnerina – ricorda in aggiunta – numerosi mezzi pesanti che attraversano la galleria dovrebbero utilizzare percorsi alternativi, con difficoltà nel trasporto di carichi pesanti o eccezionali e conseguenti potenziali rischi e disagi”.

L’aumento del tempo di percorrenza potrebbe scoraggiare anche il transito di visitatori verso numerose località dell’alta Valnerina normalmente meta di turismo artistico, escursionistico e religioso, con ulteriore calo di fatturato per le attività economiche locali, già duramente colpite dal post-sisma 2016 e dagli ultimi due anni di pandemia”. Tuttavia, senza dubbio, l’aspetto che desta più preoccupazione per Bianconi è quello sanitario che già rappresenta una piaga per il territorio della Valnerina.

“Crescono in maniera insopportabile distanze e tempi di percorrenza per raggiungere gli ospedali di Spoleto e Foligno. Inoltre non possiamo dimenticare – spiega il consigliere – quanti pazienti anziani, disabili o comunque fragili ogni giorno devono sottoporsi a visite e cure con ripetute sessioni settimanali presso altri ospedali dell’Umbria, per i quali tale aumento della distanza e tempi di percorrenza provocherebbe ancora più stanchezza e stress, rischiando di peggiorare ulteriormente il loro quadro clinico”. Nell’interrogazione presentata all’Assemblea Bianconi chiede quali siano le misure messe in campo dal Governo regionale per garantire la massima sicurezza della galleria e, soprattutto, per la popolazione e per i visitatori. Quali misure di prevenzione e potenziamento del servizio sanitario sarebbero previste in tale periodo di chiusura della galleria per scongiurare i sopracitati problemi di natura sanitaria.

Tra i suggerimenti proposti dal consigliere:

  • ripristinare una copertura medica per le 24 ore anche per il primo soccorso di Norcia, visto che ad oggi sarebbe scoperto il servizio notturno e quindi un’ambulanza dovrebbe arrivare per una emergenza da Norcia a Terni senza dottore a bordo, oppure attendere/sperare, che sia libero quello di Cascia, scoprendo poi comunque il territorio;
  • per limitare i disagi di chi percorre la strada, si potrebbero aprire due finestre temporali nei giorni feriali, ad esempio al mattino dalle 7:00 alle 9:00 ed il pomeriggio dalle 17:00 alle 19:00. Sabato e domenica potrebbe essere stabilita apertura dalle 9:00 alle 22:00 con movieri;
  • implementare il personale per riattivare l’ambulanza dedicata alle prestazioni programmate, al fine di evitare che si usi quella del primo soccorso, sguarnendo il territorio per troppo tempo;
  • garantire una più efficiente copertura pediatrica in alta Valnerina per questa occasione straordinaria, con potenziamento delle prestazioni ambulatoriali più richieste dalla popolazione locale, magari con una attenzione particolare a quelle orientate ai più fragili, purtroppo tutte fortemente ridotte dal 2016 ad oggi;
  • eventuale inizio dei lavori dopo il 2 novembre per ridurre notevolmente i disagi per l’economia locale e per i turisti, rendendo fruibile l’accesso anche per gli eventi turistici già programmati come la festa dello Zafferano di Cascia.

“Le persone hanno bisogno di risposte chiare per organizzare i loro prossimi mesi – conclude Bianconi – lavoratori, studenti, attività economiche (ferie, chiusure, inizio di nuove attività), eventi per cui non è chiaro se si potrà contare su una viabilità decente o meno ma, soprattutto, malati che hanno bisogno di cure settimanali”.

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