Zona Cesarina a Castelluccio, dove sopravvivono i sogni dopo il sisma

Zona Cesarina a Castelluccio, dove sopravvivono i sogni dopo il sisma
maria santa lorenzin da Quando la terra trema

Zona Cesarina a Castelluccio, dove sopravvivono i sogni dopo il sisma

di Quando la terra trema
Zona Cesarina è ormai un luogo tipico di Castelluccio, come se fosse una nuova piazza, un punto di ritrovo che sostituisce altri punti di ritrovo, non più fruibili. Qui incontro, dopo diversi tentativi andati a vuoto, Maria Santa. Maria Santa è romana ma ha sposato un castellucciano di ferro, Urbano, che le ha insegnato, negli anni, l’amore per la montagna.

Ora anche lei, come suo marito, ha Castelluccio nel sangue. E anche lei, assieme al marito, è tra i fondatori di Zona Cesarina. Nasce tutto dalla volontà di non abbandonare la piccola frazione di Norcia, il nostro Tibet.

All’inizio gli abitanti di Zona Cesarina si riunivano in un tavolino in piazzetta, a mandare un messaggio chiaro: “noi ci siamo e non abbandoniamo nulla”.

A quel tavolino si è aggiunto un camper con una tettoia, quello appunto di Cesarina. Poi con il tempo grazie alla solidarietà captata da “Resto in piedi” (che poi è Daniele, figlio di Maria Santa e Urbano) è arrivato anche un container, che ora è frutto di dispute anche legali (perché si sa, in questo paese se provi a fare qualcosa di bello di sicuro avrai dei problemi).

Accanto alla porta del container, i numeri civici delle abitazioni di chi ora abita Zona Cesarina, all’interno poche cose semplici, delle foto, alcune poesie di Pasqualino Sibillino.

Fuori un tavolo e delle sedie, che qui si pranza tutti insieme. Maria Santa sta preparando l’insalata di riso per tutti (oggi è l’unica donna presente e cucinare è compito suo, gli uomini dovranno fare altro), e con il sorriso mi racconta del terremoto, della sua vita, della sua associazione (è psicoterapeuta e ha un’associazione a livello nazionale che si occupa di alcoolismo, “La Casa sull’Albero”).

Chiacchieriamo due ore, tra un caffè e un pezzo di dolce. Due ore che mi volano via. E per l’ennesima volta dopo queste due ore ho la consapevolezza di aver guadagnato ancora qualcosa grazie a questo mio viaggio, la conoscenza di un’altra persona stupenda. E di un altro luogo speciale: Zona Cesarina.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*