Lettera aperta del maestro Sergio Bizzarri a Norcia e ai suoi abitanti

Quest'anno ha voluto salutare gli amici della Valnerina con una sua lettera

Lettera aperta del maestro Sergio Bizzarri a Norcia e ai suoi abitanti

Lettera aperta del maestro Sergio Bizzarri a Norcia e ai suoi abitanti
Da Sergio Bizzarri
NORCIA – Il mio amore per la Valnerina parte da molto lontano, dal trenino Spoleto-Norcia che ci ha segnati fin da ragazzi, con il fiume Nera popolato di trote e un paesaggio bello in tutte le stagioni, una terra costeggiata di alberi, d’inverno imbiancati da una meravigliosa neve, in primavera arricchita dai fiori di un rosso violaceo, in estate lussureggiante di verdi e di caldi gialli in autunno.

L’incontro di “Bizzarri pittore” con Norcia nasce a Spoleto, in occasione delle mie mostre al Festival dei Due Mondi, negli anni ’70, dove ebbi la fortuna di conoscere tanta gente e, fra gli altri, divenni amico di due grossi personaggi della vostra terra: il regista televisivo Lino Procacci e il simpaticissimo Tullio D’Abbraccio. Da loro mi venne suggerita l’idea di fare una mostra a Norcia, in occasione della grande mostra-mercato sul tartufo nero che si teneva nell’ultimo fine settimana di febbraio, già da diversi anni. Eravamo nel 1981. Norcia era già stata fortemente danneggiata dal terremoto del 19 settembre 1979. Istintivamente, decisi di accettare il suggerimento e feci la mia prima mostra a febbraio, in un locale semiristrutturato, ma vuoto, lungo il corso. Negli anni successivi continuai, sentendomi sempre più obbligato e moralmente impegnato verso i vecchi e i tanti nuovi amici, con uno in particolare, Giampaolo Stefanelli, che era tra i più importanti organizzatori della manifestazione. Da lui venne l’idea di fare a Norcia una edizione del mio premio “Simpatia” che organizzavo a Spoleto in occasione del Festival. Il premio fu assegnato quell’anno a Norcia ad Antonella Lualdi, al marito Franco Interlenghi e a Corrado Mantoni. Quello fu l’inizio della mia collaborazione ufficiale con i vari sindaci che si sono avvicendati alla guida della città nursina. Il primo spazio, non più privato ma pubblico, che mi fu concesso per una mia mostra, fu quello del Criptoportico: in quel momento il mio nome e le mie mostre entrarono nel programma ufficiale della manifestazione del Nero Norcia. Successivamente mi venne concesso l’Auditorium San Francesco (ora completamente distrutto) che mi permetteva di esporre anche le opere più grandi e importanti. Ad ogni mostra regalavo alla città una mia opera, che finiva nei locali della sede comunale e, in particolare, molte nella sala consiliare.

Nel 2011 Stefanelli, divenuto sindaco di Norcia, mi prese sottobraccio dicendomi: “E’ ora di istituzionalizzare il tuo rapporto con la nostra città”. Mi portò in quattro sale restaurate del Museo della Castellina, dicendomi: “Scegli la tua”. Io, enormemente commosso, convinto di fare una battuta, risposi: “Se mi metti a disposizione queste quattro sale, io te le riempio con una mia antologica e tutte le opere esposte saranno donate da me alla tua città”. Mai risposta e decisione fu più immediata della sua accettazione. Il giorno dopo arrivai con un carico di 39 opere che sistemai nelle sale, coadiuvato dalla direttrice, l’Architetto dott.ssa Turchetti.

In occasione del 50° anniversario della mostra “Nero Norcia”, su richiesta del sindaco Stefanelli realizzai una mia cartella per omaggiare gli ospiti più importanti, intervenuti all’inaugurazione.

Ho voluto ricordare queste poche cose, a dimostrazione del mio grande affetto per Norcia e i suoi abitanti, sentendomi uno di loro, che ha vissuto e vive il grande dolore per la tragedia che ha sconvolto la cara Norcia. Non avendo ancora avuto nessuna conoscenza della situazione attuale delle mie opere, mi auguro che non sia disperso questo mio piccolo tributo d’amore alla città di Norcia, che ritornerà grande e bella come merita, forte dei suoi valori di arte e storia e del coraggio della sua laboriosa gente.

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