Morte disabile Cascia, l’amica conferma le botte ricevute dalla badante

Morte disabile Cascia, l’amica conferma le botte ricevute dalla badante

La coinquilina di Patrizia Canini, la disabile morta una settimana fa, conferma le accuse nei confronti della badante indagata. Lo riporta oggi in un articolo a firma di Ilaria Bosi, il Messaggero dell’Umbria. La donna ha ribadito che sia lei sia la Canini subivano violenze e percosse. Gli inquirenti hanno infatti sentito nuovamente, stavolta in presenza di un medico, la 46enne sopravvissuta, che risulta tra le parti offese.

Gli investigatori hanno anche rintracciato e sentito anche il tutore legale delle due donne. Si tratta di una assistente sociale che lavora in provincia di Rieti e che avrebbe riferito di essere all’oscuro del trasferimento a Cascia delle due donne. L’assistente sociale era convinta che le tutelate si trovassero ancora nella struttura della provincia di Rieti

Sia la sopravvissuta che la tutrice, quindi, sono state sentite nelle ultime ore come testimoni nell’ambito del procedimento aperto dalla procura di Spoleto a carico della 68enne nativa di Contigliano che si era stabilita a Onelli di Cascia insieme alle due disabili.

L’ipotesi contestata è quella dei maltrattamenti nei confronti di Patrizia Canini, 48 anni, e di un’altra donna di 46anni, anche lei come la Canini disabile al 100 per cento. Sul corpo di entrambe i medici hanno riscontrato la presenza di lividi e per accertarne la natura la Procura di Spoleto, guidata dal facente funzioni Vincenzo Ferrigno, ha disposto i relativi approfondimenti.

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