Ricostruzione post sisma e scuole, adottato decreto per ripartizione risorse

Ricostruzione post sisma e scuole, adottato decreto per ripartizione risorse

Ricostruzione post sisma e scuole, adottato decreto per ripartizione risorse

Nella vigilia del nuovo anno scolastico, il Commissario Straordinario per la Riparazione e la Ricostruzione Sisma 2016, Guido Castelli, esprime soddisfazione per l’adozione del decreto con il quale il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha effettuato la ripartizione delle risorse destinate alle scuole del cratere per l‘anno scolastico 2023/2024. Queste risorse provengono dalle somme stanziate dal Decreto ricostruzione attraverso un emendamento approvato, che aveva l’obiettivo di garantire la continuità didattica nelle scuole del cratere fino all’anno scolastico 2028/2029.

Il Commissario Castelli sottolinea l’importanza di questa iniziativa per il territorio colpito dal sisma del 2016. Le 4 regioni del Centro Italia coinvolte beneficeranno di circa 3,5 milioni di euro. In dettaglio, all’Abruzzo saranno destinati 528 mila euro, al Lazio 365 mila euro, alle Marche 2 milioni di euro e all’Umbria 609 mila euro.

Questo passo è la concretizzazione di un impegno a lungo discusso, che ha visto l’accoglimento dell’emendamento proposto dal Commissario Castelli durante l’approvazione del Decreto. Questa modifica alla Legge 189/16 ha permesso di garantire la formazione delle classi in deroga fino al 2028/2029, assicurando così la continuità didattica e rappresentando un elemento strategico per la riparazione del cratere.

Il Commissario sottolinea l’attenzione costante nei confronti del mondo scolastico, degli studenti e delle loro famiglie, definendola una priorità del suo mandato. La sicurezza è un aspetto fondamentale, evidenziato dallo sblocco della procedura per 228 interventi di ricostruzione di edifici scolastici, valutati complessivamente 899 milioni di euro. Questi interventi fanno parte del Piano straordinario di ricostruzione degli istituti nelle regioni colpite dal sisma.

Guido Castelli ribadisce che il contrasto allo spopolamento è cruciale per l’Appennino centrale e che offrire servizi come l’istruzione rappresenta un incentivo importante per mantenere la popolazione in queste aree, che stanno tornando al centro dell’agenda del governo dopo decenni di marginalizzazione.

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