Il dopo EXPO di Norcia a Milano

Il dopo EXPO di Norcia a Milano
Il dopo EXPO di Norcia a Milano

Il dopo EXPO di Norcia a Milano
Il Teatro Manzoni di Milano continua ad essere un palcoscenico privilegiato per la città di Norcia anche nel “dopo EXPO”. La città di San Benedetto, che è stata partner esclusiva di due degli appuntamenti teatrali più importanti della stagione meneghina, l’opera “Nerone, duemila anni di calunnie” (in scena dal 4 al 16 maggio) e il musical “Priscilla, la regina del deserto” (in scena fino allo scorso 18 ottobre) continua ad essere presente e a far parlare di sé anche all’indomani della chiusura dell’esposizione universale.

E questo in qualità di media partner di un altro spettacolo teatrale firmato dall’attore e regista Edoardo Sylos Labini dal titolo “La Grande Guerra di Mario” con protagonisti lo stesso Labini e Debora Caprioglio. Lo spettacolo, liberamente ispirato al capolavoro di Mario Monicelli e patrocinato dal Ministero della Difesa, è in programmazione proprio questi giorni al Manzoni, fino a domenica 8 novembre.

Questa volta a Milano Norcia ha portato la sua storia, la sua cultura, le sue tradizioni e le sue attrazioni turistiche. Per l’occasione sono stati infatti realizzati quattro grandi totem tematici, esposti in prossimità del botteghino d’ingresso, concepiti come veri e propri biglietti da visita della città, con testi e illustrazioni tesi a catturare l’attenzione del pubblico. Un totem descrive il legame di Norcia con San Benedetto con dei focus particolari sulle Celebrazioni Benedettine e il significato dei viaggi effettuati dalla Fiaccola Benedettina non solo in Europa.

Il secondo totem, incentrato sull’ambiente e sulla magia dei Monti Sibillini, descrive invece le unicità paesaggistiche territoriali e il binomio che a Norcia risulta essere sempre più vincente tra la natura e lo sport. Il terzo totem fotografa la ricca tradizione gastronomica ponendo l’attenzione su “Nero Norcia”, la manifestazione più importante del settore. E infine il quarto mette in luce l’arte, la spiritualità e le tradizioni popolari.

Dopo Expo

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