
Riceviamo e pubblichiamo integralmnete una lettera ricevuta da Antonio Paoletti (cittadino di Cascia)
Al Sindaco del Comune di Cascia – Luigi Emili
Gentilissimo,
è stato con stupore e sconcerto che, durante le feste Natalizie, mi sono trovato a leggere i Suoi Auguri dispensati alla cittadinanza, a due passi da casa, appesi nella bacheca della chiesa di San Bartolomeo di Sciedi. Sono convinto che potrà capire anche la mia profonda indignazione.
In un certo senso, il mio sentimento è anche in parte di soddisfazione, e legittimo orgoglio, di veder realizzato un progetto così come io stesso lo avevo a Lei presentato – ma per il quale restai in attesa della pubblicazione di un bando di concorso, obbligatorio per il rispetto delle norme e delle prassi previste dal regolamento Comunale.
Comprenderà, quindi, che anche se sono lieto della realizzazione dell’oggetto stesso, per il modo in cui ciò avviene io, che tanto mi ero adoperato in merito, sono escluso da ciò che per me più contava, la speranza di vedere realizzata la mia promessa votiva, fatta a Santa Rita.
E allora mi domando, se può ignorare ciò, come può dichiarare di essere vicino alla sua gente? Quale gente? Quella degli individui che calpesta nei sentimenti più profondi, o quella delle urne, che Le potrà forse garantire la prossima elezione? Perché vede, qualunque fosse la Sua intenzione, ciò che risuona nel suo Augurio è l’enfasi, l’eco di un evento a scopo propagandistico, più che l’attenzione alla sua gente.
E’ difficile, del resto, comprendere di cosa si senta orgoglioso. Di aver dato una possibilità di realizzare l’opera secondo modalità da Lei stesso ritenute non corrette? Di aver esercitato un potere, avendo scelto per farlo un rispettabilissimo Sacerdote Maronita Libanese, Padre Charbel ed un altrettanto rispettabile artista negando la medesima opportunità ad un devoto concittadino della Santa, o ad altri che potevano avere la medesima opportunità stando alle regole che lei dichiarava di dover applicare?
Forse, se Padre Charbel avesse conosciuto tutto il percorso di questa vicenda, sarebbe stato lui per primo rispettoso delle regole e dei sentimenti religiosi che sono basi fondamentali per essere sincero devoto di Santa Rita.
In una vicenda che potrebbe sembrare colorata di tristi tinte di competitività, voglio ribadire che la parola chiave è soltanto correttezza – certo una parola di difficile comprensione ormai in Italia sopratutto in politica.
Riferendomi sempre al suo augurio, ed alla sua volontà di essere vicino ai cittadini e contribuire al benessere del luogo, sicuramente Lei è consapevole più di chiunque altro che le sole opportunità da cogliere per la ns cittadina sono quelle che provengono dalla spiritualità del luogo, ed allora dovrebbe riflettere su come queste sono spesso proprio da voi osteggiate, con atteggiamenti punitivi e vessatori nei confronti dei fedeli, messi in atto da agenti a caccia di contravvenzioni, per irrisorie soste vietate, proprio nei pressi del Santuario, in una Cascia pressoché deserta.
In questi momenti mi ritorna in mente un pensiero, espresso un tempo da una persona a me cara che chiedeva alla Santa di non tornare dal Suo pellegrinaggio Giubilare, perché la Cascia da cui veniva, incapace di gratitudine, non la meritava… Ora mi domando se questa persona non avesse colto nel segno.
Ho avuto modo anche di leggere un articolo pubblicato su media locali, la presentazione dell’evento alla stampa e cittadini, avvenuta a fine Ottobre, che recitava ”l’idea da anni circolava in città”.
L’idea di realizzare l’opera non era mai circolata in Città se non successivamente ai nostri incontri nel suo ufficio, sin dagli ultimi mesi dell’anno 2009. Ricordo che mi fu perfino difficile convincerLa a condividere l’idea che la sede naturale dove posizionare la Statua di Santa Rita dovesse essere proprio in una rotatoria all’incrocio del bivio che porta a Roccaporena, nella cosiddetta variante, perché in quella posizione la statua della Santa si presentava in segno di accoglienza alla moltitudine dei suoi fedeli, sia per il tragitto verso il suo borgo natio di Roccaporena che verso il luogo di adozione presso il Santuario di Cascia.
L’idea della rotatoria a lei non piaceva ed oggi mi chiedo se il motivo non fosse semplicemente il fatto di vederla proposta da un suo semplice concittadino, pronto a sovvenzionarla – e quindi inevitabilmente coinvolto nella ‘fama’ del progetto, forse la sola cosa che sta a cuore a chi muove le leve del potere, mentre per la ‘gente’ che Lei nomina senza capirla, contano ben altre questioni.
Il suo desiderio fu cestinato dalla precedente amministrazione guidata dallo “Scienziato”, così soprannominato, Dott. Maurizio Righetti – questo è ciò di cui lei si lamentava durante il mio primo colloquio. Bene, la bocciatura a mio avviso fu una saggia decisione ed un atto dovuto alla popolazione, in quanto nel suo progetto lei intendeva riempire il letto del fiume Corno, accanto al palazzetto dello sport, ricostruendoci quasi in scala reale lo Scoglio di Roccaporena sovrastato da una statua della Santa “alluvioni permettendo”, al costo tutt’altro che trascurabile di ben £. 750.000,00 (Settecentocinquantamilioni) delle vecchie Lire, tutto ciò – naturalmente – a carico della Comunità.
La mia idea invece era quella di far realizzare l’opera a mie totali spese avvalendomi della collaborazione di un giovane artista Civitanovese, insegnante e scultore nel Carrarese. Sarebbe stata un’opera per la quale era già stato selezionato e scelto un blocco di marmo statuario, di dimensioni fuori misura standard di m 4,00 x 1.80 x 1.60 , a cui applicare successivamente inserti in bronzo, estratto nelle cave di Carrara, luogo da cui provenivano i blocchi marmorei scelti e selezionati dai più grandi artisti italiani che spesso in quelle venature trovavano l’ispirazione per la creazione delle geniali opere di cui oggi andiamo orgogliosi, tra i quali gli immortali maestri Michelangelo, Donatello, Leonardo, Bernini, Canova … che nulla ha da invidiare e paragonare alle cave di pietra calcarea del Libano.
Successivamente al primo incontro, dopo aver avuto il disegno, il progetto cartaceo e le foto del bozzetto in gesso, Lei accolse la mia proposta con grande entusiasmo e concordammo di rendere consapevoli innanzi tutto anche le suore del Monastero. Cosa che lei mi confermò di aver fatto tramite la Badessa.
Ma nei successivi incontri cominciai a capire che la mia proposta forse non Le era troppo conveniente politicamente ed infatti Lei iniziò a mettere i primi paletti, quali:
• Costituzione di un comitato operativo tecnico – consultivo atto a gestire l’evento (Comitato che pare sia stato creato, del quale non pretendevo far parte, ma della cui costituzione ritengo avrei dovuto avere notizia)
• obbligo della pubblicazione di un bando, dal quale poi scegliere l’opera, il progetto e l’artista più meritevole (bando pubblico di cui sto provvedendo a verificare l’esistenza; in ogni modo, anche di ciò considero che dato il rapporto con l’idea del progetto, avrei dovuto esserne avvertito);
d’altra parte, visto che la statua era a mio totale e completo carico, ancora ritengo dubbia la necessità di indirlo.
In qualunque caso, una volta accettato che esso venisse fatto, Le ricordo che il sottoscritto suggerì che la pubblicazione doveva essere anche tramite la rete, perché l’evento avrebbe attirato sicuramente un innumerevole interesse e partecipazione anche di altri artisti ed anche per l’aspetto religioso.
A tale bando mi permisi di consigliare che ogni artista, compreso il mio, per partecipare dovesse obbligatoriamente inviare o consegnare una piccola opera in materiale vario; marmo, ceramica, legno, gesso, pitture, tarsie, bassorilievi etc. e che tutte le opere dopo la valutazione, sarebbero dovute rimanere di proprietà del Comune per arricchire la pinacoteca e/o museo creato per l’occasione della ns Citta di Cascia. Il comitato sarebbe stato composto anche da artisti ed esperti non solo di Cascia i quali avrebbero dovuto individuare tre delle più belle opere da premiare tra cui scegliere la migliore a cui affidare l’appalto.
Naturalmente se l’opera fosse venuta a costare più di quello che avevo già pattuito con il mio artista, si sarebbe potuta chiedere una sottoscrizione pubblica sempre tramite rete o/e attraverso organi istituzionali e religiosi, senza escludere la partecipazione di altri fedeli e/o finanziatori diretti.
Sono dispiaciuto e deluso, ma Le ricordo che il motivo per cui la venni a cercare nel suo ufficio non aveva nulla a che vedere con un qualunque tornaconto personale, e tantomeno a chiedere nulla, come in questi duri tempi di crisi forse avviene, come per chiedere un posto di lavoro, per cui le avrei dovuto riconoscenza; credo invece di aver dato un servizio alla collettività, e di aver costituito un’occasione positiva; ma più di tutto, considero che Lei non possa e non debba giocare con sentimenti profondi, miei come pure di tanti altri concittadini che non hanno il coraggio di esternarle la loro disapprovazione palesemente, mentre il sottoscritto affronta direttamente La sua risposta.
Ed a proposito di affrontare direttamente, colgo l’occasione per ricordare un piccolo ma significativo episodio, legato a quando ci incontrammo per caso lo scorso Natale 2013 durante la visita dei presepi a cui abbiamo partecipato come famiglia; Lei allora si voltò dall’altra parte sfuggendo il mio sguardo e l’incontro diretto; non è difficile comprenderne il motivo, ora, e forse anche il timore che le ponessi domande scomode.
Mi sorge il dubbio che lei non sia mai andato al colloquio con la Badessa del Monastero per esporre il mio progetto, che sicuramente avrebbe apprezzato ed approvato; e gradirei che la stessa la invitasse prima o poi a partecipare ad una serie di esercizi spirituali, in modo da farle capire che la fede è una cosa seria e non un mero esercizio commerciale e/o di potere; la mia convinzione è che la badessa non si sarebbe mai prestata a queste sue manovre.
Santa Rita dovrebbe compiere un altro bel miracolo per farmi recuperare la fiducia nel prossimo, ma nessuno riuscirà a farmi perdere la fede e dedizione nei suoi confronti.
Mi aspetto ora, in piena legittimità, che Lei riveda il suo programma e dia a chiunque la possibilità di partecipare al bando, se anche ce ne fosse mai stato uno pubblico, riaprendolo.
E credo che, prima ancora di fare ciò che la correttezza impone, Lei dovrebbe guardarsi intorno e vedere come agiscono altri capaci dirigenti di cittadine limitrofe, dove si ha rispetto autentico per i concittadini e i pellegrini diretti verso la Santa di Cascia, curandoli con dedizione e considerandoli un dono, non unicamente un’utile e imprescindibile fonte di profitto.
Auguri per un splendido Anno 2015, che porti serenità, ma nella chiarezza e nella pienezza del rispetto.
Antonio Paoletti
Progetto Statua Santa Rita di Antonio Paoletti
[divider]Articolo stampa presentazione progetto di Padre Charbel
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