
Proroga per i progetti Next Appennino e la ricostruzione privata e pubblica
Proroga per i progetti – La Cabina di coordinamento del Piano Nazionale Complementare Sisma (PNC) ha approvato oggi nuove Ordinanze per ottimizzare le scadenze relative alla ricostruzione, sia pubblica che privata, nei territori colpiti dal sisma del 2016. Le modifiche riguardano principalmente la proroga dei termini per i progetti di ricostruzione, con un focus particolare sulle Macromisure A e B. La nuova scadenza per questi progetti è fissata al quarto trimestre del 2026. Le modifiche sono state decise in attesa del decreto interministeriale che definisce il cronoprogramma finale.
Le semplificazioni introdotte sono mirate a rendere più agili i processi di ricostruzione, sia pubblica che privata, con l’obiettivo di accelerare la realizzazione degli investimenti in corso. Tra le novità principali c’è la riduzione delle rigidità relative all’utilizzo delle tecnologie BIM (Building Information Modeling), che non saranno più obbligatorie per i progetti sotto certe soglie economiche. Un altro punto cruciale riguarda la proroga dei termini per la ricostruzione privata, sia per le abitazioni che per le attività produttive danneggiate dal sisma.
“Next Appennino è una misura fondamentale per il rilancio del territorio dell’Appennino centrale, con un investimento complessivo di oltre 1 miliardo di euro”, ha dichiarato Guido Castelli, Commissario per la Riparazione e Ricostruzione Sisma 2016. Castelli ha sottolineato come questa iniziativa stia sostenendo progetti per circa 500 milioni di euro, e ha annunciato che i soggetti gestori dei fondi dovranno ora aggiornare le scadenze per garantire l’efficace attuazione degli investimenti.
Nel dettaglio, la Macromisura A, che si concentra sulla ricostruzione e la messa in sicurezza del territorio, prevede che tutti i lavori siano completati e collaudati entro il quarto trimestre del 2026. La Macromisura B, che riguarda le iniziative finanziate con fondi pubblici, richiede che i soggetti attuatori presentino una relazione finale che attesti la conclusione del 100% dei progetti entro la stessa data. Queste modifiche mirano a garantire che gli interventi si traducano in una ricaduta positiva sul tessuto socio-economico delle zone colpite dal sisma.
La ricostruzione privata, che ha visto un significativo impulso grazie al Superbonus 110%, subirà una forte accelerazione nei prossimi mesi. Tuttavia, Castelli ha precisato che il plafond destinato agli interventi con il Superbonus è stato già esaurito, e che il Governo sta lavorando per definire un nuovo meccanismo di supporto per i cittadini. Il termine per le domande di contributo per i danni gravi su edifici costruiti dopo il 1945, soprattutto nelle aree sottoposte a vincolo paesaggistico, è stato fissato al 31 dicembre 2025.
Un altro importante aggiornamento riguarda la gestione delle strutture provvisorie per le aziende che avevano scelto di delocalizzarsi in attesa della ricostruzione. Le nuove scadenze consentiranno una gestione amministrativa più efficiente, con la possibilità di presentare domande di conservazione delle strutture temporanee fino al 30 giugno 2025. Anche il sistema di qualificazione delle stazioni appaltanti è stato prorogato fino al 30 giugno 2025, per garantire continuità operativa e evitare ritardi nei progetti.
La ricostruzione pubblica, invece, avrà come nuovo termine per l’affidamento dei lavori il 31 marzo 2025. Questo riguarda in particolare le Ordinanze 137, 109 e 129. I soggetti attuatori saranno inoltre autorizzati a utilizzare l’affidamento diretto per lavori fino a 400 mila euro, mantenendo però il rispetto del principio di rotazione. Le procedure saranno semplificate, ma devono comunque attenersi agli atti e alle linee guida condivise con l’ANAC, per garantire trasparenza e correttezza.
La sospensione dell’obbligo di utilizzo delle tecnologie BIM fino al 31 dicembre 2025 rappresenta un’altra semplificazione significativa. Questo provvedimento riguarda la progettazione e realizzazione di opere di nuova costruzione, nonché gli interventi su costruzioni esistenti per un importo inferiore alle soglie di rilevanza europea. L’obiettivo è rendere la ricostruzione più agile, senza compromettere la qualità e la sicurezza delle opere realizzate.
La gestione del Piano Nazionale Complementare Sisma 2016 sta procedendo grazie al coordinamento tra il Governo e le Regioni Abruzzo, Lazio, Umbria e Marche, con il supporto degli Uffici Speciali per la Ricostruzione. “Solo con un lavoro di squadra quotidiano riusciremo a realizzare l’obiettivo comune di una ricostruzione completa ed efficace”, ha concluso Castelli.
Con la proroga dei termini e le nuove semplificazioni, si prevede che i lavori di ricostruzione possano accelerare nei prossimi mesi, portando a una maggiore efficienza nella gestione delle risorse e nella realizzazione degli interventi previsti. Il Piano Nazionale Complementare Sisma continua a rappresentare una leva fondamentale per la rinascita dei territori colpiti dal sisma del 2016, puntando su una gestione integrata e tempestiva delle risorse destinate alla ricostruzione.
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