
Carbonara Day: in Valnerina la pasta si fa sacra (e social)
Dimenticate Roma, oggi la capitale della carbonara è Ferentillo, in Valnerina. Parola di chef Umberto Trotti, influencer gastronomico, profeta della forchetta e difensore del guanciale a ogni costo.
“Oggi vi racconto come si fa la nostra carbonara,” annuncia solennemente, “con ingredienti favolosi: guanciale, uova e pecorino romano.” E già qui qualcuno potrebbe dire: almeno non ci ha messo la panna.
In occasione del Carbonara Day – evento che divide famiglie più del Natale e dell’olio nel sugo – anche l’Umbria ha detto la sua. E lo ha fatto in grande stile: con una videoricetta, un tuffo nella storia (quella vera, garantisce lui), e soprattutto una dichiarazione d’amore culinaria che è a metà tra la predica e la poesia.
“Seguiteci perché è emozionante” – dice Trotti con lo sguardo acceso – “guardate bene cosa significa Carbonara: sacrificio, gloria… e bontà.” Poi fissa la camera e aggiunge: “Fare la carbonara è come andare in battaglia. O la vinci…o la mescoli”.
Abbiamo provato a fargli qualche domanda, ma era troppo impegnato a girare il guanciale in padella. “Qui si lavora, non si filosofeggia,” ci ha detto. E intanto, sui social, il video vola, le visualizzazioni crescono e i commenti si dividono tra chi applaude e chi chiede se davvero il pepe va messo alla fine o all’inizio. Nel dubbio, Umberto risponde a tutti con un sorriso: “Ragazzi, la carbonara non si discute. Si mangia”.
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