
Nessun rischio per l’uomo, ma perdite per le aziende
Lingua Blu in Valnerina – A Cascia, il 2 luglio, si è svolto un incontro tra allevatori della Valnerina, rappresentanti istituzionali locali e l’assessore regionale all’agricoltura Simona Meloni per fare il punto sull’emergenza sanitaria legata al virus della Lingua Blu che sta colpendo duramente gli allevamenti ovini del territorio. Presenti anche l’unità veterinaria della ASL Umbria 2 con il direttore dottor Castiglioni e i dirigenti di zona.
Il virus, trasmesso da un insetto ematofago del genere Culicoides, non rappresenta alcun pericolo per l’uomo né per gli animali da compagnia, ma ha forti ripercussioni economiche per il comparto zootecnico. Le infezioni provocano gravi sintomi negli ovini, tra cui ulcere alla bocca e alla lingua, difficoltà nell’alimentazione e conseguente perdita di peso, con ricadute sulla produzione di latte e carne.
Lingua Blu in Valnerina
La preoccupazione maggiore degli allevatori riguarda l’impatto della malattia sulla sopravvivenza delle aziende agricole, già messe a dura prova da crisi ambientali, emergenze sismiche e difficoltà economiche. Le perdite di capi ovini stimate potrebbero superare il 15% del patrimonio animale.
Nel corso della riunione, i sindaci dei comuni interessati – Cascia, Norcia, Poggiodomo, Sant’Anatolia di Narco, Vallo di Nera e Monteleone di Spoleto – hanno manifestato la necessità di interventi rapidi e mirati per sostenere le imprese colpite, chiedendo alla Regione di predisporre misure compensative sia per le perdite dirette che per il mancato guadagno dovuto al crollo della produzione.
L’assessore Meloni ha annunciato che la Regione Umbria intende coprire i costi di smaltimento delle carcasse e riconoscere indennizzi per gli animali deceduti. Tuttavia, allevatori e amministratori locali sottolineano che questi interventi non sono sufficienti. È indispensabile, a loro avviso, supportare la ricostituzione delle greggi e tutelare il reddito delle aziende, garantendo continuità alla filiera agroalimentare del territorio.
Lingua Blu in Valnerina
Particolare attenzione è stata rivolta al tema dello smaltimento degli animali morti. Le autorità veterinarie e i sindaci hanno chiarito che l’interramento deve restare una misura emergenziale e non diventare una prassi ordinaria, vista la vulnerabilità ambientale della Valnerina e la presenza di numerose falde acquifere.
La sindaca di Monteleone di Spoleto, Marisa Angelini, ha consegnato all’assessore regionale un’ordinanza che vieta l’interramento sistematico, favorendo il conferimento delle carcasse a impianti autorizzati, come inceneritori o strutture specializzate nella trasformazione dei sottoprodotti animali. Questa scelta è in linea con i regolamenti europei e garantisce l’eliminazione completa del virus, evitando rischi ecologici.
Un messaggio chiaro è stato rivolto anche ai consumatori. Gli amministratori locali, in particolare la sindaca Angelini, ribadiscono che i prodotti delle aziende agricole della Valnerina restano assolutamente sicuri. La Lingua Blu, pur incidendo sulla salute degli ovini, non si trasmette agli esseri umani né tramite contatto diretto né attraverso la carne o il latte. L’invito è a continuare a sostenere le produzioni locali, apprezzate per qualità e tracciabilità.
Lingua Blu in Valnerina
Il virus, noto in Italia sin dai primi anni 2000, è diffuso dalla puntura del moscerino vettore e non dal semplice contatto tra animali. Per questo, oltre al monitoraggio dei casi, si raccomanda la vaccinazione degli ovini e l’utilizzo di repellenti per ridurre l’esposizione al vettore.
Le autorità sanitarie stanno valutando eventuali restrizioni agli spostamenti di animali infetti per contenere la diffusione del virus. La profilassi resta fondamentale per evitare l’espansione del focolaio e proteggere il comparto agricolo di un’area già fragile.
L’appello congiunto degli allevatori e dei sindaci è rivolto alle istituzioni regionali e nazionali affinché non lascino sole le aziende agricole della Valnerina in questa nuova crisi.
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