
Maggio 2025 registra progressi record in cantieri e liquidazioni, con impatto su PIL e occupazione
Ricostruzione post-sisma – La ricostruzione delle aree del Centro Italia colpite dagli eventi sismici del 2016-2017 sta vivendo una fase di accelerazione sostanziale, come evidenziato dal Rapporto presentato a Roma dal Commissario Straordinario Guido Castelli, aggiornato a maggio 2025. I dati rivelano un notevole incremento sia nella ricostruzione privata che in quella pubblica, con effetti positivi tangibili sull’economia e l’occupazione delle regioni interessate.
Nel periodo gennaio-maggio 2025, la ricostruzione privata ha registrato un aumento del 22% rispetto allo stesso intervallo del 2024. Le liquidazioni dei contributi concessi hanno raggiunto un totale di 6,1 miliardi di euro al 31 maggio 2025, segnando un incremento del 37,41% rispetto all’anno precedente. Di questa cifra, il 60% delle liquidazioni è avvenuto dal 2023 ad oggi, a dimostrazione di una dinamica in costante progressione. La Cassa Depositi e Prestiti (CDP), che gestisce i fondi, ha visto le erogazioni alle imprese crescere del 37% nel 2023 rispetto al 2022, del 24% nel 2024 rispetto al 2023, e di un ulteriore 22% nei primi cinque mesi del 2025. I contributi concessi tramite l’approvazione delle pratiche ammontano complessivamente a 10,77 miliardi di euro.
Parallelamente, la ricostruzione pubblica mostra una vitalità senza precedenti. Su un totale di 3.542 interventi programmati, si prevede l’apertura di 1.200 nuovi cantieri nel corso dell’anno, di cui oltre 400 già avviati nei primi quattro mesi. Attualmente, più del 33,8% degli interventi ha un progetto approvato o ha già avviato le procedure di affidamento dei lavori. Il 98% delle opere programmate, sia ordinarie che speciali, ha visto almeno la nomina del Responsabile Unico della Procedura, un significativo miglioramento rispetto al 5% non avviato nel 2024 e al 33% nel 2023. I cantieri aperti sono saliti al 18,2%, e quelli conclusi al 16,2%, segnando un passo in avanti rispetto al 2023.
Ricostruzione post-sisma
Un’ulteriore indicazione della ripresa è data dall’aumento delle Richieste di Contributo (RCR) per danni gravi, che hanno raggiunto 18.391, con un incremento di oltre 2.700 domande rispetto all’anno precedente. Oltre 1.400 di queste provengono dai Comuni maggiormente colpiti, attestando l’efficacia delle misure di semplificazione. Operativamente, nell’ultimo anno sono stati ultimati 944 cantieri per danni gravi e 638 per danni lievi, per un totale di oltre 1.500. I cantieri già completati sono 12.737 e quelli in corso 8.694. Al 31 maggio 2025, le richieste complessive sono 34.148, per un valore superiore a 15,8 miliardi di euro, con un incremento di quasi il 10% rispetto all’anno precedente. La ripartizione per regione vede le Marche con 19.315 domande (quasi 10,5 miliardi), l’Abruzzo con 6.063 (1,38 miliardi), l’Umbria con 5.182 (1,91 miliardi) e il Lazio con 3.588 (2,12 miliardi).
Il processo di ricostruzione non si limita solo agli edifici. Un’indagine condotta dal Cresme nei territori delle quattro regioni stima che, grazie anche alle risorse del Programma Next Appennino, il PIL complessivo crescerà di oltre 3,8 miliardi di euro, e l’occupazione vedrà un incremento cumulato di oltre 18.000 unità. L’analisi del Cresme prevede un incremento del PIL reale per gli anni 2027-2029 successivo alla chiusura dei processi di investimento, con 1.492 milioni di euro in Abruzzo, 293 milioni di euro nel Lazio, 1.786 milioni di euro nelle Marche e 294 milioni di euro in Umbria. L’occupazione, secondo le stime del Cresme, vedrà 4.631 nuovi posti di lavoro in Abruzzo, 1.233 nel Lazio, 8.521 nelle Marche e 913 in Umbria.
Ricostruzione post-sisma
La dinamica occupazionale è già in atto, con oltre 302.000 nuovi rapporti di lavoro attivati negli ultimi tre anni nei 138 Comuni del cratere, pari a un incremento del 6,4%. Nel cratere ristretto, tale indice sale al 12,4%, un ritmo nettamente superiore alla media nazionale del 3,9% nello stesso periodo. Nel complesso, l’occupazione è cresciuta del 6,6% (2024 rispetto al 2022), in linea con la tendenza nazionale e superiore ai trend delle singole regioni colpite.
Per quanto riguarda l’emergenza abitativa, 1.340 nuclei familiari sono rientrati nelle proprie case nell’ultimo anno. Negli ultimi tre anni, più di 4.000 nuclei (un terzo del totale iniziale) hanno ritrovato la propria dimora abituale. Sebbene nel 2025 si contino 10.067 nuclei in attesa di sistemazione definitiva, rispetto ai 14.211 del 2022, ci sono ancora circa 20.000 persone in attesa nei 138 Comuni del cratere.
Un capitolo significativo è rappresentato dalla ricostruzione degli edifici di culto. Dei 2.456 edifici religiosi danneggiati dal sisma 2016-2017, esclusi quelli di proprietà pubblica, sono 1.221 per un importo complessivo di circa 737,8 milioni di euro. Solo nel biennio e nei primi quattro mesi del 2025, sono stati approvati 121 interventi, pari al 50% del totale dei progetti definiti.
La ricostruzione, che si estende su 8.000 km² con danni stimati in 28 miliardi di euro, è un mezzo per contrastare anche la crisi demografica che ha afflitto l’area nel tempo, acuita dalla crisi sismica e climatica. L’area, che un secolo fa contava circa 4.500 insediamenti abitati, ha visto una progressiva riduzione. Attualmente, il 70% della superficie è boscata, il 25% è adibita ad attività agricole o zootecniche e il 5% è urbanizzata. Un secolo fa questi rapporti erano invertiti. L’abbandono del suolo e l’avanzamento di un bosco non gestito, in un contesto di crisi climatica, aumentano la fragilità del territorio e i rischi idrogeologici. In questo contesto, le progettazioni del Next Appennino hanno attivato nuove filiere agrosilvopastorali per la gestione sostenibile dei boschi, valorizzando il legno come materia prima nei cicli energetici e nei processi manifatturieri dell’area del cratere.
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I dati sono stati presentati a Roma presso la Sala Montecitorio di Palazzo Wedekind, con la partecipazione del Commissario Straordinario Guido Castelli, del Presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, e degli assessori competenti di Umbria, Simona Meloni, Lazio, Manuela Rinaldi, e Abruzzo, Umberto D’Annuntiis.
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