Terremoto Marocco vano evitati gli stessi errori in Appennino

UNA DELEGAZIONE DI RICERCATORI E RICERCATRICI ITALIANI SI È RECATA IN MAROCCO

Terremoto Marocco vano evitati gli stessi errori in Appennino

Terremoto Marocco vano evitati gli stessi errori in Appennino

Terremoto Marocco vano evitati  – Una delegazione di ricercatori e ricercatrici italiani è partita dalle zone colpite dal terremoto in Appennino per raggiungere il Marocco e partecipare a un importante convegno sul post-terremoto che ha colpito il sud di Marrakech l’8 settembre, causando la perdita di oltre tremila vite umane.

La delegazione, composta dal gruppo di ricerca “Emidio di Treviri” e dal centro studi “Ecologie del post-Terremoto,” è stata invitata a partecipare alla giornata di studi dal titolo “RECONSTRUIRE, RÉPARER, PRÉPARER. Après la catastrophe, ouvrir un nouvel horizon de dignité” (Ricostruire, Riparare, Preparare. Dopo la catastrofe, aprire un nuovo orizzonte di dignità).

L’obiettivo principale della delegazione italiana era contribuire al dibattito sulla ricostruzione nelle aree fragili e montane del Marocco, basandosi sull’esperienza di ricerca-azione condotta nell’Appennino centrale italiano dopo i terremoti che hanno colpito la regione.

Tra le importanti esperienze presentate durante la conferenza, vi erano quelle del Nepal, del Kurdistan e di altri casi internazionali. Tuttavia, la delegazione italiana ha sottolineato l’importanza di condividere le conoscenze accumulate nell’Appennino centrale, evidenziando che la ricostruzione non può essere affrontata separatamente dalla riparazione dei danni materiali e immateriali e deve essere parte di un contesto più ampio che tiene conto delle relazioni socio-ecologiche.

I ricercatori e le ricercatrici italiani hanno presentato le evidenze raccolte in otto anni di ricerca e di presenza nelle aree colpite dai terremoti in Italia, ribadendo che la ricostruzione deve essere pensata in termini di riparazione dei danni e inserita in un contesto più ampio che comprende le relazioni socio-ecologiche.

Dopo la conferenza, la delegazione italiana si è spostata nelle zone montane terremotate del Marocco, dove ha consegnato una donazione raccolta in Italia a favore di una comunità contadina locale gravemente colpita. Nonostante si tratti di una goccia in un oceano di necessità, questo gesto testimonia la solidarietà tra i popoli legati da disastri naturali e la volontà di condividere esperienze per evitare gli stessi errori nella gestione dell’emergenza.

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