
Turismo lento e comunità in ripresa nei territori colpiti
Camminare per ricostruire comunità e legami sociali: questo il messaggio che emerge dalla presentazione della guida “I Cammini della Rinascita” curata da Chiara Giacobelli e promossa da Giunti Editore, strumento che punta a valorizzare l’Appennino centrale e rilanciare le aree colpite dal sisma del 2016. L’iniziativa è stata presentata a Palazzo Chigi dal Ministro del Turismo Daniela Santanchè e dal Commissario per la ricostruzione post-sisma Guido Castelli, con il collegamento dei presidenti delle regioni Abruzzo, Umbria, Marche e del Comitato per l’VIII centenario della morte di San Francesco d’Assisi.
La guida racconta nove percorsi, dal Cammino Francescano della Marca alla Via di Francesco, attraversando l’Appennino di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, territori che trasformano la lentezza del passo in uno strumento di rinascita economica e culturale. Questi sentieri non rappresentano soltanto itinerari turistici, ma si pongono come spazi di rigenerazione dei luoghi e delle relazioni tra residenti e visitatori, unendo spiritualità, natura e arte in un cammino collettivo verso la ripresa.
Il “turismo lento” viene riconosciuto come volano per lo sviluppo sostenibile di comunità segnate dai terremoti, integrandosi con le politiche del Ministero del Turismo che ha rafforzato gli investimenti su cammini e sentieri per dare impulso alla ricostruzione sociale ed economica dell’Appennino. Questo approccio ha accelerato il processo di rinascita, permettendo di avviare un modello virtuoso replicabile in altre aree interne del Paese, grazie a un’azione congiunta tra governo centrale, regioni e comunità locali.
Il Commissario Castelli ha sottolineato che il progetto dei “Cammini della Rinascita” rappresenta un simbolo di un nuovo modo di intendere la ricostruzione, non solo materiale ma anche civica, capace di rigenerare identità e territori attraverso la mobilità dolce. I cammini attraversano borghi e parchi, offrendo un’opportunità di crescita culturale e di inclusione, valorizzando i luoghi in cui la fragilità ha colpito più duramente, dando vita a una rete di accoglienza capace di integrare residenti e pellegrini.
Il piano interregionale sostenuto dalla Struttura Commissariale con un investimento di 47 milioni di euro ha l’obiettivo di strutturare i cammini come infrastrutture turistiche permanenti. Le Marche guidano con 30 milioni di euro di investimenti, seguite da Abruzzo, Lazio e Umbria con 5,6 milioni ciascuna, puntando a rendere sicuri e accessibili i percorsi, potenziare l’intermodalità bici e trasporto pubblico, e incentivare l’ospitalità diffusa. In questo contesto, i residenti diventano parte attiva dell’economia territoriale, offrendo ospitalità e servizi ai camminatori, rafforzando il tessuto economico locale.
La crescita del turismo lento in Italia è confermata dai dati del Dossier “Italia, Paese di Cammini” che nel 2024 ha registrato oltre 191 mila camminatori, segnando un aumento del 29% rispetto all’anno precedente, con più di 1,4 milioni di pernottamenti legati ai cammini, in un trend che si conferma in crescita costante. Gli itinerari come la Via Lauretana e i cammini di San Francesco e San Benedetto, integrati da progetti come “Cammini Aperti”, attraggono sempre più visitatori italiani e internazionali, rafforzando il ruolo dell’Italia come meta privilegiata per il turismo esperienziale e spirituale.
L’Appennino centrale si prepara ad accogliere anche gli appuntamenti spirituali e culturali in programma nei prossimi anni: l’Anno Santo del 2025, gli 800 anni dalla morte di San Francesco nel 2026 e i 500 anni dell’ordine dei Cappuccini nel 2028, oltre alla candidatura di Norcia a Capitale Europea della Cultura 2033, occasioni che potranno incrementare ulteriormente l’attrattività dei cammini e dei borghi, consolidando il turismo lento come strumento stabile di rilancio territoriale.
Attraversare a piedi l’Appennino colpito dal sisma significa non solo scoprire paesaggi, storie e leggende, ma contribuire concretamente alla rinascita delle comunità locali, che attraverso la presenza dei camminatori ritrovano vitalità e prospettive di futuro. Le istituzioni centrali e regionali lavorano in sinergia per consolidare questo modello, con l’obiettivo di trasformare il cratere sismico in un laboratorio di sviluppo sostenibile, capace di attrarre turisti e generare valore attraverso la cultura dell’accoglienza.
L’esperienza dei cammini promuove un turismo rispettoso dell’ambiente, che valorizza le eccellenze locali e stimola nuove forme di economia territoriale, con un impatto diretto su chi decide di investire in attività di ospitalità e servizi legati al turismo lento. Il passo dopo passo diventa quindi strumento di rigenerazione, offrendo un’alternativa concreta alle comunità che vogliono rinascere dopo la tragedia, riscoprendo il senso di appartenenza a luoghi unici che possono diventare un punto di riferimento a livello europeo per il turismo esperienziale.
Il progetto dei “Cammini della Rinascita” si pone come catalizzatore di un cambiamento che guarda al futuro, incentivando un turismo che genera reddito, rafforza l’identità locale e costruisce una rete di accoglienza diffusa, trasformando le fragilità in nuove opportunità di sviluppo. In un’Italia che riscopre i suoi sentieri, l’Appennino centrale diventa simbolo di un Paese che cammina verso la ripresa collettiva, con ogni passo che contribuisce a disegnare una rinascita concreta e condivisa.
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