Rilancio culturale nell’Appennino centrale: progressi significativi

Recupero e sicurezza dei beni culturali dopo il sisma

La Magia della Neve: Castelluccio si Trasforma

Rilancio culturale nell’Appennino centrale: progressi significativi

Rilancio culturale nell’Appennino – Il Commissario Straordinario per il sisma del 2016, Guido Castelli, ha sottolineato l’importanza di proteggere il patrimonio culturale italiano durante un recente convegno a Roma. La manifestazione, intitolata “Beni culturali e catastrofi naturali: idee per la tutela”, ha visto la partecipazione di rappresentanti del governo, compresi i ministri Alessandro Giuli e Nello Musumeci, i quali hanno confermato l’impegno costante del Governo Meloni nel garantire la sicurezza dei beni culturali in un territorio caratterizzato da fragilità.

Castelli ha ricordato come il cratere del sisma abbia subito danni ingenti, ma anche come siano stati recuperati oltre 30.000 beni mobili, sottolineando la necessità di restituire questi tesori alle comunità locali e renderli accessibili ai turisti. Il focus del governo è sulla creazione di poli innovativi per la conservazione e il restauro, fondamentali per il rilancio culturale dell’Appennino centrale, un’area che ha sofferto enormemente a causa delle calamità naturali.

Il Commissario ha evidenziato che, oltre ai beni mobili recuperati, il numero di edifici danneggiati supera le cinquemila unità, comprendendo chiese, palazzi e manufatti storici. In questo contesto, il governo sta sviluppando nuovi depositi per la conservazione dei beni culturali, previsti in ciascuna delle regioni colpite dal sisma. L’istituzione di quattro nuovi centri di deposito è un passo strategico verso la riqualificazione del patrimonio culturale, che deve procedere di pari passo con la ricostruzione fisica delle strutture danneggiate.

Grazie ai fondi del Piano Complementare Sisma, sono già in corso lavori significativi presso le ex Casermette a Camerino e per l’ampliamento del deposito di Santo Chiodo a Spoleto, oltre alla creazione di nuovi centri a Rieti e L’Aquila. Castelli ha affermato che il patrimonio culturale, ricco di bellezze e tradizioni, rappresenta un valore inestimabile da preservare e trasmettere alle generazioni future.

Il lavoro congiunto tra il Ministero della Cultura e il Ministero per la Protezione Civile e le Politiche del Mare è fondamentale per il successo di queste iniziative. Castelli ha espresso gratitudine per l’attenzione riservata al recupero e alla valorizzazione dell’Appennino centrale, un territorio che, nonostante le sfide, possiede un potenziale straordinario per il turismo e lo sviluppo economico.

Il commissario ha ribadito che la sicurezza del patrimonio culturale non è solo un impegno del governo, ma una responsabilità collettiva, che coinvolge le comunità locali e le istituzioni. La salvaguardia dei beni culturali è vista come un volano per la rinascita dell’Appennino centrale, un’area che, sebbene segnata da eventi tragici, ha l’opportunità di risorgere e prosperare attraverso un rinnovato impegno verso la cultura e la bellezza.

In conclusione, le parole di Castelli suggeriscono una visione ottimistica per il futuro culturale dell’Appennino, mettendo in evidenza l’importanza di un’azione coordinata e determinata per garantire che il patrimonio storico e artistico dell’Italia non solo sia protetto, ma anche celebrato e valorizzato.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*