Decreto terremoto, Verini e Ascani, ecco a che cosa ha detto no governo Lega-M5s

Decreto terremoto, Verini e Ascani, ecco a che cosa ha detto no governo Lega-M5s

Decreto terremoto, Verini e Ascani, ecco a che cosa ha detto no governo Lega-M5s. I cittadini devono sapere a che cosa questo governo Lega-M5s ha detto NO sul decreto terremoto:

NO alla proroga della struttura commissariale, senza la quale non regge l’architrave legislativo e il piano di ricostruzione pubblica e privata;

NO all’aumento delle rate da 60 a 120 e alla riduzione al 40% (come precedentemente accaduto per L’Aquila) dell’ammontare dovuto per la sospensione dei versamenti di tributi e contributi;

NO alla possibilità per i cittadini di anticipare le spese per la ricostruzione, accelerandone il processo, e accedere successivamente a rimborso;

NO alla sospensione nel triennio 2018-2020 dei mutui contratti dai comuni, e non solo quelli con Cassa Depositi e Prestiti;

NO all’estensione dell’una tantum agli anni successivi, per i professionisti e le partite iva;

NO alla possibilità di assumere personale presso gli uffici speciali per la ricostruzione e le stazioni uniche di committenza, mettendo seriamente a rischio la definizione delle pratiche per il ripristino degli edifici, arrecando enormi disagi alle amministrazioni e ai privati in attesa di ricostruire;

NO all’incremento delle risorse per il Servizio civile nei comuni del cratere;

NO alla proroga per le assunzioni a tempo determinato, connesse alle esigenze post sisma, di collaboratori nei comuni e di agenti di polizia locale;

NO alla proroga della zona franca urbana, ovvero l’esonero dei versamenti di contributi previdenziali e assistenziali da parte delle imprese;

NO alla riclassificazione delle sedi di segreteria per i comuni;

NO al trasferimento ai comuni delle strutture emergenziali finora realizzate ad uso di pubblico servizio;

NO alla destinazione del 4% del fondo per la ricostruzione al fine di favorire un programma per lo sviluppo economico, sociale e culturale dei comuni del sisma;

NO alla destinazione di una quota del Fondo nazionale per lo sviluppo dei piccoli comuni alle aree del terremoto.

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