
Recupero di preziosi grazie al FAI, a Intesa Sanpaolo
e alla Soprintendenza dell’Umbria
Perugia, 15 luglio 2024 – Si apre un nuovo e importante capitolo nella storia della tutela del patrimonio artistico umbro: prende ufficialmente il via il restauro di un gruppo di opere mobili provenienti dalla Chiesa di San Salvatore a Campi di Norcia, preziose testimonianze del Seicento danneggiate dal sisma del 2016 e da allora custodite nel deposito per i beni culturali in emergenza di Santo Chiodo, a Spoleto.
L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia, con il determinante contributo del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano e di Intesa Sanpaolo, nell’ambito del programma nazionale “I Luoghi del Cuore”. La chiesa di San Salvatore è stata infatti individuata dai volontari FAI come simbolo dei beni feriti dal terremoto, distinguendosi per la sua importanza storica e la ricchezza delle decorazioni pittoriche.
Il lungo iter progettuale e amministrativo, oggi finalmente giunto alla fase operativa, ha portato all’elaborazione di un intervento di restauro articolato che coinvolge manufatti artistici di grande valore devozionale e storico-artistico. Tra questi spicca un tabernacolo ligneo dorato e dipinto, impreziosito da due piccoli dipinti ad olio su tavola raffiguranti la Madonna Annunciata e l’Angelo Annunciante. Le opere, databili al primo Seicento, sono attribuibili – secondo gli esperti – a un autore di notevole qualità, forse Cristoforo Roncalli, detto il Pomarancio, o a un artista della sua cerchia.
Accanto a questi dipinti, il progetto prevede anche il recupero di due sculture lignee dorate raffiguranti angeli ceroferari, anch’esse risalenti al XVII secolo, elementi liturgici che facevano parte dell’arredo originario della chiesa. Il loro stato di conservazione, considerato particolarmente critico, ha richiesto un approccio conservativo specifico e mirato.
A dirigere i lavori è il dott. Giovanni Luca Delogu, funzionario storico dell’arte della Soprintendenza dell’Umbria, che opera in stretta collaborazione con l’Archidiocesi di Spoleto-Norcia, attraverso il Servizio per i Beni Culturali Ecclesiastici, sotto la supervisione del dott. Andrea Rutili, anch’egli storico dell’arte. Il restauro è stato affidato alla dott.ssa Annalisa Pilato, restauratrice specializzata in opere su supporto ligneo, già impegnata in importanti progetti di recupero del patrimonio ecclesiastico umbro.
“È un intervento che va ben oltre la semplice conservazione – sottolineano i promotori –. Significa restituire identità, memoria e bellezza a una comunità profondamente colpita, come quella della Valle Castoriana, e più in generale all’intero territorio umbro, così ricco di spiritualità e storia”.
La conclusione dei lavori è prevista entro l’inizio di dicembre 2025, e rappresenterà non solo un risultato tecnico e culturale, ma anche un momento di rinascita simbolica per Campi di Norcia, che potrà così riabbracciare una parte significativa del proprio patrimonio religioso.
Il programma “I Luoghi del Cuore”, che ha permesso di identificare la Chiesa di San Salvatore come oggetto prioritario di tutela, si conferma dunque uno strumento efficace per attivare risorse, sensibilità e collaborazioni, in un modello virtuoso di partecipazione civica alla salvaguardia del patrimonio comune.
Con questo progetto, la collaborazione tra istituzioni pubbliche, enti religiosi, associazioni culturali e soggetti privati si concretizza in un’azione tangibile di rinascita, in un’area duramente provata dal sisma e ancora oggi impegnata in un faticoso cammino di ricostruzione.
Il restauro delle opere della Chiesa di San Salvatore è solo un tassello, ma rappresenta un segnale importante: che la bellezza, anche se ferita, può essere ricostruita, custodita e tramandata. E che, ancora una volta, l’arte può diventare strumento di cura, memoria e speranza.
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