
Carabinieri Forestali bloccano contributi pubblici illeciti
I Carabinieri Forestali del Nucleo di Cascia hanno concluso una complessa indagine di Polizia Giudiziaria che ha portato alla denuncia di un imprenditore agricolo locale per abuso edilizio e indebita percezione di denaro pubblico. L’operazione ha avuto origine nei primi mesi dell’anno, quando i militari hanno iniziato a monitorare i lavori di costruzione di una stalla, finanziata attraverso fondi pubblici destinati alla ricostruzione nelle aree colpite dal terremoto del 2016 nel centro Italia.
L’imprenditore aveva inoltrato richiesta alla Regione Umbria per accedere ai contributi previsti dal programma di “delocalizzazione” degli immobili resi inagibili dal sisma. Il contributo pubblico, previsto per favorire la ripresa delle attività agricole nelle zone colpite, imponeva però precisi requisiti: il richiedente doveva essere registrato come imprenditore agricolo alla data del sisma, doveva possedere animali da reddito e dimostrare di aver subito danni a una struttura adibita a stalla.
Dagli accertamenti condotti dai Carabinieri Forestali è emerso che l’imprenditore, al momento del terremoto, non era iscritto alla Camera di Commercio come imprenditore agricolo. Inoltre, non risultava in possesso né di animali da reddito né di una stalla danneggiata dal sisma. Le indagini hanno evidenziato che la stalla indicata nella domanda era in realtà una struttura che l’uomo aveva occupato illegittimamente solo in seguito al sisma, senza alcun titolo di proprietà o concessione.
Nel corso dell’istruttoria per l’ottenimento del contributo, l’indagato ha presentato diverse dichiarazioni ritenute mendaci e una documentazione ritenuta non conforme alle disposizioni previste. Il tentativo di ottenere il finanziamento è risultato basato su una falsa rappresentazione della realtà, che comprendeva anche la simulazione del possesso di una stalla collocata nel territorio comunale di Cascia.
Ulteriori irregolarità sono emerse anche sul fronte edilizio. I militari hanno accertato che l’imprenditore non aveva mai presentato al Comune di Cascia il progetto per ottenere il Permesso di Costruire e l’Autorizzazione Paesaggistica. Inoltre, era assente la redazione di un progetto strutturale del fabbricato, come richiesto dalla normativa in materia.
Le responsabilità ipotizzate non si fermano all’imprenditore. Nell’indagine risultano coinvolti anche un tecnico progettista e le due ditte esecutrici dei lavori di costruzione. Gli inquirenti stanno valutando il ruolo di ciascun soggetto per determinare eventuali responsabilità penali.
Fondamentale è stato il ruolo svolto dai Carabinieri Forestali che, grazie alla loro attività investigativa, hanno segnalato tempestivamente le anomalie alla Regione Umbria. L’ente pubblico ha così potuto bloccare in tempo l’erogazione dei contributi, impedendo che risorse economiche destinate alla ricostruzione post-sismica venissero utilizzate in maniera illecita.
La vicenda evidenzia l’importanza dei controlli a tutela della corretta destinazione dei fondi pubblici, specialmente in contesti di emergenza in cui le risorse sono indirizzate a interventi urgenti e di primaria necessità. Il lavoro dei Carabinieri Forestali ha avuto un ruolo decisivo nel preservare l’integrità del sistema di aiuti predisposto a favore delle popolazioni colpite dal terremoto.
Gli accertamenti sono tuttora in corso, e le posizioni degli indagati sono al vaglio dell’autorità giudiziaria competente. Al momento, nei confronti dei soggetti coinvolti vige la presunzione di innocenza, in attesa di un’eventuale sentenza definitiva.
L’operazione condotta a Cascia rientra in un più ampio contesto di monitoraggio sull’impiego dei fondi pubblici destinati alla ricostruzione post-sisma. Le forze dell’ordine, in sinergia con le istituzioni locali e regionali, continuano a vigilare sull’effettiva sussistenza dei requisiti previsti per l’accesso ai finanziamenti pubblici.
Il caso ha suscitato l’attenzione per la modalità con cui si è cercato di ottenere un indebito vantaggio economico attraverso la produzione di false dichiarazioni e l’omissione di obblighi amministrativi. L’intervento dei Carabinieri Forestali ha dunque rappresentato un fondamentale strumento di prevenzione e repressione contro gli abusi nella gestione delle risorse pubbliche.
La Regione Umbria, informata delle risultanze investigative, ha agito prontamente sospendendo ogni forma di erogazione in favore del soggetto richiedente, in attesa delle determinazioni dell’autorità giudiziaria.
Il caso resta aperto, con ulteriori approfondimenti in corso da parte degli investigatori.
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