
Niente più Cas dal 1° settembre, ora contributo per disagio abitativo
A partire dal 1° settembre, il Contributo di autonoma sistemazione (Cas) non sarà più in vigore. Al suo posto, verrà introdotto il contributo per il disagio abitativo finalizzato alla ricostruzione. Questa nuova misura riguarda i nuclei familiari la cui abitazione principale è stata distrutta o gravemente danneggiata dal terremoto del 2016. Tali nuclei familiari devono aver già richiesto il contributo per gli interventi di ricostruzione. Tuttavia, il contributo non sarà più riconosciuto a coloro che, nei giorni del sisma, abitavano in un immobile in affitto (ad eccezione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica).
Secondo il commissario Castelli, il Cas cambia natura e si lega sempre più alla necessità di garantire il rientro nella prima casa dei residenti. Il contributo sarà riconosciuto anche ai nuclei la cui abitazione deve essere sgomberata per interventi di ricostruzione, limitatamente alla durata del cantiere. Le risorse necessarie, pari a 34 milioni di euro, saranno trasferite entro il 15 agosto dal Dipartimento della protezione civile.
Inoltre, sono previste novità per i beni culturali di interesse religioso. L’ultima riunione della commissione, composta dai rappresentanti della Conferenza episcopale italiana, dai vescovi delle diocesi colpite dal terremoto, dal commissario straordinario e da esponenti del Ministero della cultura, ha fatto il punto della situazione. Quasi il 90% delle opere previste è stato avviato, e più della metà delle 165 conferenze permanenti dei servizi dedicate ai luoghi di culto sono avvenute negli ultimi 12 mesi. Questi segnali confermano che il cambio di passo nella ricostruzione sta cominciando a dare risultati tangibili .
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