Angelini: “Serve coesione, non scontri tra province umbre”

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Monteleone guarda a Terni ma chiede soluzioni concrete

Nel corso dell’incontro pubblico organizzato dall’associazione culturale “Prima Spoleto” il 7 luglio presso la Sala Monterosso di Villa Redenta a Spoleto, il sindaco di Monteleone di Spoleto, Marisa Angelini, ha affrontato il tema del rapporto tra le province umbre, con un appello chiaro: evitare polarizzazioni sterili e mettere al centro le esigenze dei cittadini. Il dibattito, dal titolo “Restiamo con Perugia o passiamo con Terni? Situazione economica a due velocità”, ha rappresentato un momento di confronto tra posizioni differenti, alimentato da dati economici concreti e riflessioni sul futuro assetto amministrativo e territoriale della regione.

Angelini, accompagnata dalla vicesindaco Federica Agabiti, ha sottolineato come la discussione debba concentrarsi sulle condizioni reali di vita nelle aree interne e non ridursi a uno scontro tra appartenenze provinciali. Il suo comune, Monteleone di Spoleto, è geograficamente più vicino a Terni, distante circa 60 km, rispetto a Perugia, che si trova a oltre 100 km. Nonostante ciò, Monteleone ricade nella giurisdizione amministrativa della provincia perugina. Una situazione che, secondo Angelini, va letta alla luce delle implicazioni concrete in termini di accessibilità ai servizi, infrastrutture e opportunità economiche.

Durante l’evento sono stati presentati dati significativi sulle due realtà provinciali. La provincia di Terni mostra segnali di crescita: +7,7% nell’occupazione, +4,3% nelle esportazioni e un incremento del 15,8% nelle previsioni di nuove assunzioni. Di contro, Perugia evidenzia un calo nelle startup innovative (–29,4%), una contrazione del credito alle imprese (–4,5%) e un aumento del 50% nella richiesta di cassa integrazione.

Numeri che, come ha evidenziato Angelini, non devono essere strumentalizzati per alimentare rivalità, ma utilizzati per valutazioni oggettive su come garantire uno sviluppo equilibrato all’intero territorio umbro. “I dati vanno letti con responsabilità e devono servire da base per una riflessione pragmatica, non per creare ulteriori fratture”, ha dichiarato.

Il nodo centrale, secondo il sindaco, non è tanto quello del confine amministrativo, quanto la capacità delle istituzioni di dare risposte efficaci e tempestive a territori marginali, spesso esclusi dalle principali direttrici di sviluppo. Angelini ha posto l’accento sulla necessità di investire in viabilità, potenziamento dei servizi sanitari e scolastici, e una pianificazione territoriale aderente alla conformazione geografica e sociale delle comunità locali.

In quest’ottica, Monteleone di Spoleto si ritrova in una posizione geografica isolata, ma strategica, e per questo ha bisogno di strumenti e risorse calibrate sulla realtà specifica, non su logiche uniformi imposte da contesti urbani più grandi e distanti. Il sindaco ha ribadito che i territori montani e interni dell’Umbria necessitano di una visione politica in grado di riconoscere le loro peculiarità, anziché appiattirle in modelli amministrativi standardizzati.

L’incontro ha evidenziato come la discussione sulle province umbre debba tradursi in una riflessione più ampia sulla coesione territoriale. Angelini ha invitato a superare le contrapposizioni storiche e a lavorare per un’Umbria più integrata, in cui il benessere delle comunità venga prima di qualunque schieramento istituzionale.

Per farlo, ha sottolineato l’urgenza di coinvolgere gli enti locali nei processi decisionali, valorizzando le competenze territoriali e avviando una seria analisi dei fabbisogni. “Non si tratta di scegliere tra Perugia e Terni”, ha spiegato Angelini, “ma di capire come rendere i servizi più vicini, più efficienti e più adatti ai cittadini”.

Il dibattito ha dunque aperto uno spazio di riflessione su come affrontare in modo costruttivo i divari interni alla regione, partendo da un principio chiave: le decisioni devono rispecchiare la vita reale dei territori, non solo le mappe amministrative.

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