Protocollo per digitalizzazione dei documenti post-sisma

Protocollo per digitalizzazione dei documenti post-sisma

Investiti 20,5 milioni per modernizzare gli archivi edilizi

La ricostruzione post-sismica nelle regioni del Centro Italia colpite dai terremoti del 2009 e 2016 passa attraverso un innovativo protocollo d’intesa firmato oggi a Palazzo Wedekind. Il commissario straordinario per il sisma del 2016, Guido Castelli, ha sottoscritto l’accordo con le Soprintendenze archivistiche delle regioni di Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria, finalizzato alla digitalizzazione delle pratiche edilizie. Il progetto, che prevede un investimento di 20,5 milioni di euro, punta a modernizzare il sistema di gestione dei documenti dei 182 comuni coinvolti, creando archivi elettronici centralizzati e facilmente accessibili.

Con l’obiettivo di semplificare e velocizzare il recupero delle pratiche, il protocollo mira a trasformare i documenti cartacei in formato digitale, integrando anche metadati che arricchiscono le informazioni per una gestione più efficace. La digitalizzazione consentirà di ridurre i tempi di ricerca e di recupero delle informazioni, migliorando la trasparenza e l’efficienza dei processi amministrativi. I comuni dei territori colpiti dai terremoti del 2009 e 2016 possono quindi beneficiare di un sistema informativo che permetterà una gestione più rapida e sicura delle pratiche edilizie.

Secondo quanto dichiarato dalla Soprintendente archivistica e bibliografica dell’Abruzzo e del Molise, Giuseppina Rigatuso, la digitalizzazione rappresenta una risposta concreta alla necessità di razionalizzare gli archivi dei comuni del cratere, che si trovano a fronteggiare difficoltà nel gestire le risorse. La sua dichiarazione sottolinea come il processo di digitalizzazione sia stato sollecitato dai comuni stessi, specialmente quelli del cratere, che hanno evidenziato l’esigenza di una gestione più efficiente dei documenti.

Oltre al coordinamento delle Soprintendenze archivistiche, il progetto coinvolge anche i Presidenti delle Regioni Abruzzo, Marche, Lazio e Umbria, che congiuntamente hanno investito ulteriori 13,4 milioni di euro nella realizzazione del “Fascicolo dell’edificio”. Si tratta di un’ulteriore iniziativa che permetterà una gestione integrata e interoperabile delle pratiche edilizie tra le diverse amministrazioni.

Il Soprintendente archivistico e bibliografico del Lazio, Ferdinando Salemme, ha evidenziato che il protocollo è un passo fondamentale per la salvaguardia e la tutela del patrimonio culturale dei territori colpiti dal sisma. La digitalizzazione delle pratiche edilizie, in particolare, consentirà di migliorare la trasparenza, la sicurezza e l’efficienza nella gestione dei documenti, favorendo anche una maggiore velocità nella ricostruzione del territorio. “Ripartire dagli archivi in queste zone è un segnale forte di attenzione e di tutela,” ha dichiarato Salemme.

Dal canto suo, il Soprintendente delle Marche, Benedetto Luigi Compagnoni, ha sottolineato l’importanza di una cooperazione tra enti pubblici per il successo di un’iniziativa di tale portata. La digitalizzazione delle pratiche edilizie, secondo Compagnoni, non è solo un’opportunità per modernizzare l’amministrazione pubblica, ma anche un modo per preservare e valorizzare il nostro patrimonio archivistico, fondamentale per la memoria storica delle comunità.

Per la Soprintendente dell’Umbria, Francesca Valentini, la firma del protocollo rappresenta un passo cruciale per garantire la sicurezza e l’efficacia nella gestione dei documenti post-sisma. “Il terremoto del 2016 ha messo a dura prova il patrimonio documentale di molti comuni umbri,” ha dichiarato Valentini. “La digitalizzazione è fondamentale non solo per conservare i documenti, ma anche per migliorare i servizi offerti ai cittadini e alle imprese, garantendo una gestione più veloce e sicura delle pratiche edilizie.”

Il processo di digitalizzazione, che interesserà circa un milione di pratiche edilizie, prevede la creazione di un sistema di gestione che sarà centralizzato e consultabile in tempo reale. Questo sistema permetterà ai cittadini di accedere facilmente alle informazioni relative agli edifici, riducendo i rischi di smarrimento di documenti e velocizzando l’intero processo amministrativo. Inoltre, la digitalizzazione offrirà maggiore trasparenza nelle procedure, consentendo un monitoraggio più efficace dei lavori di ricostruzione.

Il Commissario Guido Castelli ha dichiarato che il progetto rappresenta un esempio di come le azioni di sostegno digitale possano trasformarsi in modelli replicabili per altre aree del Paese. Le quattro regioni coinvolte, secondo Castelli, sono diventate un laboratorio per il resto d’Italia, poiché la digitalizzazione offre vantaggi sia per la gestione quotidiana dei documenti che per la modernizzazione dell’amministrazione pubblica.

Il protocollo prevede che, dopo la fase di progettazione tecnica e il censimento dei documenti, si avvii la vera e propria digitalizzazione delle pratiche. Le amministrazioni locali, in collaborazione con le Soprintendenze, procederanno con la scansione dei fascicoli, l’elaborazione digitale e la riallocazione dei documenti nelle sedi comunali. Questo processo garantirà che tutte le pratiche edilizie siano accessibili in formato elettronico, migliorando così l’efficienza e la trasparenza nella gestione dei servizi pubblici.

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