
Ricostruzione e innovazione al centro del progetto per lo sviluppo del territorio
La città di Norcia e la Civitas Appenninica hanno ufficializzato la loro candidatura a Capitale europea della cultura 2033. L’annuncio è stato dato in occasione della 61esima edizione di Nero Norcia, durante un incontro che ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti istituzionali e firmatari del manifesto a sostegno dell’iniziativa.
Tra i presenti: Giuliano Boccanera, sindaco di Norcia, Marco Fioravanti, sindaco di Ascoli Piceno e presidente Anci Marche, Andrea Sisti, sindaco di Spoleto, Camilla Laureti, europarlamentare, Stefania Proietti, presidente della Regione Umbria, Chiara Biondi, assessore alla cultura della Regione Marche, Marilena Rossi, consigliere regionale dell’Abruzzo, Guido Castelli, commissario straordinario alla ricostruzione post-sisma 2016, Giulio De Rita del Censis, Maurizio Cecconi, direttore artistico del progetto, Edoardo Alesse, rettore dell’Università dell’Aquila, Andrea Spaterna, presidente del Parco nazionale dei Monti Sibillini, Fabio Renzi, segretario generale della Fondazione Symbola, monsignor Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, ed Emanuele Prisco, sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno.
Una candidatura per la rinascita
Il progetto, dal titolo “Norcia e la Civitas Appenninica: terra di cambiamento, crocevia di tradizioni e innovazione”, pone al centro la rinascita post-terremoto del 2016 e il rilancio socio-economico dell’area. La Civitas Appenninica include 138 comuni di Abruzzo, Marche, Umbria e 15 comuni del Lazio ricadenti nel cratere sismico.
“Raggiungere questo obiettivo rappresenta un’opportunità straordinaria per il nostro territorio – ha dichiarato Giuliano Boccanera –. La cultura è anche economia e può essere un volano per lo sviluppo della nostra comunità”. Gli ha fatto eco il vicesindaco Antonio Duca: “Questa candidatura segna un punto di svolta per la nostra città e l’intero cratere sismico”.
Stefania Proietti ha sottolineato l’importanza del progetto in un contesto europeo in crisi: “Questa candidatura rappresenta un forte messaggio di rinascita e pace, in linea con lo spirito dell’Umbria”.
Un ponte tra passato e futuro
Nel manifesto si evidenzia come Norcia e la Civitas Appenninica incarnino la resilienza, dimostrando come la cultura possa essere un motore di rinascita. Due gli assi portanti del progetto:
- Ricostruzione, con progetti sostenibili che rispettano il patrimonio storico e incentivano innovazioni architettoniche.
- Innovazione, con programmi che promuovono inclusione sociale e partecipazione comunitaria.
Norcia, culla di San Benedetto, patrono d’Europa, rappresenta il cuore culturale di un’area che spazia tra Umbria, Marche e Abruzzo, caratterizzata da borghi storici e tradizioni secolari. La città vanta una lunga storia culturale, arricchita dall’eredità di San Francesco d’Assisi e San Romualdo.
“L’Europa ha già dimostrato che non sono solo le grandi città a poter essere capitali della cultura” ha spiegato Maurizio Cecconi, ricordando il precedente di Matera 2019. “Anche i comuni del cratere possono cogliere questa opportunità”.
Un messaggio di speranza
Monsignor Renato Boccardo ha ribadito il valore simbolico della candidatura: “Mostrare all’Europa una terra segnata dal sisma ma capace di rialzarsi è un messaggio di speranza. La forza della gente dell’Appennino può essere un esempio per tutto il continente”.
Secondo Fabio Renzi della Fondazione Symbola, la candidatura richiama il messaggio di San Benedetto, offrendo una prospettiva di risveglio per un’Europa in difficoltà. “L’Appennino centrale è stato culla della transizione dal feudalesimo alla modernità: questa candidatura può essere il laboratorio per una nuova civiltà europea basata su economia circolare e neopopolamento”.
Il cammino per Norcia Capitale europea della cultura 2033 è ufficialmente iniziato. Ora la sfida sarà portare avanti un progetto capace di valorizzare il territorio e convincere l’Europa della forza di questa visione.
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