Alleva la Speranza + si chiude con quasi 60mila euro raccolti nel centro Italia
Si chiude oggi sulla piattaforma PlanBee la quarta tranche di Alleva la Speranza con 58.265 euro da investire nei progetti di Eleonora Saggioro, Stefano Cappelli, Brigida Stanziola e Domenico Angelini, grazie a 275 donatori. E vengono presentate altre quattro storie di vita e di resilienza: i nuovi beneficiari della campagna di crowdfunding di Legambiente ed Enel si chiamano Marta Giampiccolo di Sant’Anatolia di Narco (Pg), Enrico Foglietti di San Pellegrino di Norcia, Amalia Arpini di Belforte del Chienti e Jean Luc Furore. Donne e uomini, giovani e meno giovani, con un fortissimo attaccamento alla propria terra e alle proprie imprese, nonostante le avversità. Prosegue così l’impegno di Legambiente ed Enel a favore di attività agricole e di allevamento a conduzione familiare e di piccole realtà turistiche extra alberghiere, a quasi cinque anni dalle prime scosse del sisma che sconvolse il Centro Italia.
Il tempo si fermò sotto le macerie, poi arrivarono nuove scosse e la neve. Infine, sulla lenta, difficile ripresa, è piombata la pandemia da Covid-19, con nuove perdite e paure, chiusure e lockdown. Legambiente ed Enel, per la quarta tranche della loro campagna di crowdfunding, hanno quindi deciso di estendere il sostegno anche a piccole imprese di accoglienza turistica nelle aree colpite, trasformando Alleva la Speranza in Alleva la Speranza +, un progetto promosso anche in collaborazione con Federtrek, Turismo verde, Fondazione Symbola e associazione Host Italia. Ad oggi l’iniziativa ha complessivamente raccolto oltre 240mila euro grazie alla generosità di più di 800 donatori.
I nuovi beneficiari di Alleva la Speranza +
Enrico Foglietti (53 anni) nel 1990 ha fondato l’azienda agricola “Sibilla” a San Pellegrino di Norcia, che produce frutta che poi trasforma in confetture, composte, marmellate, salse per formaggi, sughi e succhi di frutta con metodo biologico certificato. Con la scossa di terremoto del 24 agosto 2016, oltre ai danni strutturali provocati alla abitazione in cui viveva con la sua famiglia, si è spostata la vena d’acqua con cui veniva annaffiato il frutteto, che si è seccato. Enrico Foglietti si è quindi trasferito a Norcia e ha piantato un nuovo frutteto, vicino alle bellissime sorgenti di San Martino che usa per l’irrigazione, ma che rappresentano anche un patrimonio naturale da far conoscere e apprezzare. Purtroppo la situazione già difficile è peggiorata con il Covid, perché i clienti principali dell’azienda erano le strutture alberghiere, ora per la maggior parte chiuse. Con i fondi di Alleva la speranza+ Enrico vorrebbe realizzare un’area ristoro vicino al nuovo frutteto, e rendere visitabile l’area delle sorgenti di San Martino.
Marta Giampiccolo (35 anni) gestisce insieme alla famiglia l’azienda agricola “Zafferano e dintorni” a Sant’Anatolia di Narco (Pg), la cui attività principale è la produzione di mele di varietà comuni e autoctone. Ha inoltre una sessantina di olivi, coltiva un orto e lo zafferano. Nel 2003 è entrata nell’associazione nazionale zafferano di Cascia; nel 2011 ha aperto un agriturismo e un agricampeggio, avviando anche il noleggio di mountain bike e attività didattiche legate alla natura. Con i fondi di Alleva la speranza+ Marta vorrebbe acquistare una cella frigorifera per la conservazione della frutta e rendere più accessibile e accogliente l’area intorno all’aula polifunzionale di cui sono stati avviati i lavori nel 2019, poi interrotti a causa della pandemia.
Amalia Arpini (58 anni), con il marito Sebastiano e l’aiuto della figlia Katia, porta avanti l’azienda agricola e agriturismo “Le Sodere” nelle valli dei Monti Sibillini a Belforte del Chienti (Mc). Un’azienda biologica dove si coltivano farro, lenticchia, ortaggi e si produce l’olio per la vendita al pubblico e, per l’agriturismo, foraggio, orzo, grano e favino che servono ad alimentare il bestiame: ovini di razza Bergamasca, da carne, allevati allo stato semi-brado. Con il terremoto del 2016 l’impresa familiare ha avuto diversi danni alla stalla e alla rimessa degli attrezzi; con le restrizioni imposte dal Covid ha dovuto chiudere il ristorante dell’agriturismo. Grazie al sostegno di Alleva la speranza+ Amalia e la sua famiglia vorrebbero realizzare una nuova recinzione per le pecore, per farle vivere al riparo dai predatori.
Jean Luc Furore (50 anni) è educatore ambientale della cooperativa Greenwilli, fondata a luglio 2020 da un gruppo di amici. Per fare qualcosa di socialmente utile, Jean Luc e i suoi amici hanno avviato un ristorante nella ex Casina di caccia della famiglia Davalos nel Bosco di Don Venanzio, riattivato la gestione di un’area pic-nic attrezzata e reso percorribili i sentieri che collegano il bosco alla costa dei Trabocchi. L’idea era di potenziare economicamente le strutture, reinvestendo nella loro gestione e mettendo in rete servizi turistici integrati, in un’ottica di vacanza attiva e accessibile, mobilità e turismo sostenibile. Ma l’attività ha risentito fortemente del lungo blocco delle aperture dell’area picnic, del bar e del ristorante. Il sostegno proveniente da Alleva la speranza+ servirà ad avviare un efficientamento energetico nello spazio attrezzato del Parco e della Casina di Don Venanzio, adeguare il museo della fauna selvatica alle normative anti Covid, realizzare uno spazio barbecue fruibile dai diversamente abili, e infine a realizzare un’aula didattica all’aperto per rendere possibile “La scuola nel Bosco” e ricariche elettriche per mezzi di micro mobilità elettrica.
Alle donazioni che arriveranno attraverso PlanBee, si sommeranno quelle di Enel e di Legambiente, affinché questi progetti di rinascita possano diventare realtà.
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